Ginger beer, che passione
«Birra» a base di zenzero e con gradazione alcolica bassissima, la ginger beer è la nuova regina dei cocktail estivi. Anche fai-da-te.
Il Daily Mail l’ha chiamata «Golden age» della ginger beer. Sarà forse per il colore dorato? O che i nostalgici Britons, primi adulatori di bevande allo zenzero, sembrano oggi riscoprirne i benefici, declinati, ça va sans dire, in intrugli alcolici? Sta di fatto che questa bevanda fermentata, quindi leggermente alcolica (intorno a 0,5 gradi: ecco cosa la differenzia dal cugino analcolico ginger ale), a base di acqua, zucchero, zenzero e succo di limone, riesce oggi ad ammaliare anche i palati più scettici. È così che, cavalcando l’onda che riporta nelle drink list i grandi classici dimenticati, la ginger beer si proclama regina estiva dietro al bancone dei cocktail bar di mezzo mondo e tra le mani di bartender amatoriali che si cimentano in preparazioni più o meno potabili, a casa. Dall’UK al Bel Paese, l’effetto è virale. Si comprano al supermercato (le più commerciali) o si ordinano sul web, che offre una più vasta scelta, da Amazon Grocery alla spesa on line di Eataly e Eat’s fino ai website delle etichette di ricerca.
E poi ci sono i fanatici che vanno alla ricerca di bottigliette artigianali gironzolando tra piccole enoteche e vecchie drogherie provando, talvolta, a farla anche in casa. Ci sono quelle più «spicy», che si sposano bene ai bourbon lasciando sulle labbra quel pizzichìo tipico dello zenzero fresco, come la Thomas Henry. Quelle più rinfrescanti, come la Fever Tree, con un perlage sottile e una dose di succo di lime che le rendono leggermente più aspre, ottime compagne di gin e vermouth in bicchieroni colmi di ghiaccio. Ci sono poi quelle artigianali, corpose, con zenzero denso che rimane sul fondo della bottiglietta (vedi la ginger beer australiana), e quelle più dolci, perfette in un Tiki cocktail tropicale: per sentirsi già un po’ in vacanza. E se è vero che i puristi la bevono liscia, la si scopre poi come ingrediente protagonista della nuova miscelazione. Vietato shakerarla (vale per tutte le bevande gassate). Piuttosto la si usa come top in long drink storici come il Moscow Mule preparato mescolando 50ml vodka, 15ml di succo di lime, ginger beer, da servire in una tazza di rame. Da qui, ecco decine di declinazioni sul tema mixology (box a destra) anche se, dicono gli esperti, la ginger beer sembra essere un ottimo elisir contro l’hangover del giorno dopo. Senza vodka, ovviamente.