Chiare fresce e dolci acque
Anse, pozze, torrenti e cascate. Luoghi poco conosciuti, in Italia, a pochi chilometri dalle grandi città. Guida ai trampolini naturali da cui tuffarsi in specchi cristallini e scenari selvaggi.
Se la pro loco ci ha costruito vicino un solarium in legno, come accaduto alle pur splendide Mole di Narni in Umbria, non andateci mai. Se le chiamano le «Maldive di Milano» (già ribattezzati così il torrente Verzasca nel Canton Ticino e le anse del fiume Trebbia vicino a Brugnello), allora, non si tratta di un vero «tuffo selvaggio».
Per chi cerca l’Alaska a un passo da casa, per chi brama la Siberia italiana con acque gelide e rocce, isolamento ed emozione, gamberi d’acqua dolce e gracidar di rane, gli indirizzi sono altri e da cogliere al volo. Anche perché la passione per il wild swimming, il nuoto in acque dolci e incontaminate, si sta diffondendo rapidamente: il sito Wildswimming.co.uk ha già tracciato la mappa dei torrenti e delle pozze più scenografiche d’Europa.
L’italianissima Nal (associazione sportiva
di Nuoto in acque libere, affiliata al Coni) non ferma la sua opera di sensibilizzazione: il 9 settembre a Milano c’è la Gran Fondo del Naviglio. E per l’editore Idea montagna è uscito Wild
Swimming Italia, che dalle Dolomiti friulane alla Sicilia censisce centocinquanta tuffi remoti e spettacolari, dai nomi fantasiosi e sexy, alcuni a meno di due ore dalle più grandi città.
Tra le alture bergamasche c’è il Bidet della contessa, in Val di Mello, uno specchio d’acqua placido e dai riflessi quasi lattiginosi per via dell’origine glaciale del torrente che lo alimenta. Spruzzi dove risvegliare i muscoli dopo il trekking necessario a raggiungerli, spesso impegnativo sotto il sole bombardante d’agosto. Da Dolcedo, dietro Imperia, camminando tra le querce, si arriva ad esempio ai laghetti di Lecchiore, miracolo paesaggistico dell’entroterra ligure insieme alle Cascate del Serpente,
nei pressi di Masone, dietro Genova. Per non parlare delle Pozze cristalline a Tramonti di Sopra, a Pordenone, all’ombra delle Dolomiti fiuliane. Non lontano, in località Sottoriva, c’è anche un piccolo campeggio tra i boschi (info: Camptramontina.com).
«I benefici psicologici e fisici del tuffarsi in acque naturali e fredde sono noti da secoli» spiega Michele Tameni, autore di Wild swimming
italia. «Da Camillo Benso conte di Cavour che si rinfrescava nel torrente Fer, fino a Charles Darwin: immergersi in acque fredde lenisce i dolori muscolari, induce il rilascio di serotonina e dopamina e rinforza il sistema immunitario. Lo stimolo di tuffarsi ancora, una volta provato, è irrefrenabile».
Ricco di indirizzi anche il centro Italia: dal Bidente di Pietrapazza, nei pressi di Bagno di Romagna, alle Cascate di Candalla, sulle colline di Camaiore, in Toscana, dove ci si può tuffare usando alcuni vecchi mulini come trampolino. Oppure, nelle Marche, tra Pesaro e Urbino, le meravigliose Piscine dell’Auro, non lontane da un alberghetto ospitato all’interno di un vecchio casolare di campagna: il bed & breakfast Quiete sul Meta.
Un turismo libero fatto per chi ha il coraggio di lasciare le spiagge dorate per cercare refrigerio e meditazione tra i boschi: succede in Sardegna a chi s’immerge nel Rio Pitrisconi, a breve distanza da Budoni, in provincia di Olbia, con una cascata tra le rocce granitiche. Oppure in Sicilia, dove la scelta è tra le Gole dell’Alcantara, vicino Catania, o la Cavagrande del Cassibile, a Siracusa. Nelle prime ci si immerge tra torri di basalto alte trenta metri. Nelle seconda, ci si abbandona allo spettacolo della fauna.
Poche le raccomandazioni: una pomata repellente per gli insetti, scarpe da escursionismo, calzari in gomma per non scivolare, mappe e asciugamani di microfibra che possano asciugarsi in fretta anche all’ombra. Ah, il campeggio libero in Italia è vietato. In caso, però, mai all’altezza del letto del fiume: questa è acqua vera, e di notte può arrivare la piena.