Panorama

LA PUNTURA

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Mentre gli attentati di Barcellona (e tanti altri) dimostrano ancora una volta che le origini marocchine dei terroristi sono prevalenti rispetto a quelle di altri Paesi, e che molti si estremizza­no dopo un viaggio in patria, il re del Marocco, Mohammed VI, ha pensato bene di dare la consueta «grazie reale» non soltanto a decine di detenuti comuni e ad alcuni esponenti della primavera araba ma anche a 14 condannati per terrorismo. La motivazion­e? «Sono stati rieducati». Invece di indagare a fondo sugli ambienti marocchini che allevano e addestrano jahdisti dell’Isis, invece di usare un sacrosanto pugno duro, il sovrano sembra dire: sono magnanimo con voi, non createmi problemi in casa. Se poi i problemi li creano in casa altrui, pazienza.

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