Panorama

CHE COSA SUCCEDERÀ

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IL PARERE DI SWARAN SINGH Professore di Studi Strategici alla Jawaharlal Nehru University di New Delhi.

Con l’attenzione tutta rivolta verso la Corea del Nord, la Cina ne approfitta per accerchiar­e l’India. Il confine che separa le due potenze asiatiche è così frastaglia­to da aver reso inevitabil­i per decenni le continue scaramucce sull’Himalaya. Oggi la situazione è diversa. Pechino attacca l’India in più punti, a partire dall’altopiano di Doklam, nel Sikkim, corridoio importanti­ssimo per isolare l’India orientale e riprenders­i l’Arunachal Pradesh. Interviene pure in Nepal, dove vuole «rivedere i confini» a est e ovest per «impedire all’India di appropriar­si di territori altrui». Ma sconfina pure in Ladakh, vicino all’Aksai Chin, la porzione di Kashmir che controlla. Più la Cina alza la posta, più arduo sarà per l’India smobilitar­e l’esercito. Rendendo il conflitto armato possibile.

IL PARERE DI FRED KHUMALO Scrittore, opinionist­a e saggista sudafrican­o.

Grace Mugabe è come Maria Antonietta, la regina delle brioche, accomunate dallo sfarzo a spese dei contribuen­ti sempre più poveri. Nonostante la depression­e economica del paese, è stata lei a investire i soldi dei Mugabe in proprietà terriere in Sudafrica, a trarre profitti dallo sfruttamen­to della manodopera nelle miniere dello Zimbabwe (come rivelato da Wikileaks), a far costruire una residenza familiare di 26 milioni di dollari. Mugabe non è nemmeno nuova ad aggression­i: prima di questa è stata denunciata altre quattro volte, sia in Zimbabwe che all’estero, ma si è sempre salvata con l’immunità. Nel 2014 ha conseguito il dottorato in due mesi dall’iscrizione all’Università dello Zimbabwe. Questa è Grace.

IL PARERE DI SERGEY MARKOV Deputato e politologo russo vicino al presidente Vladimir Putin.

Huntsman ha un’enorme esperienza politico diplomatic­a, e questo è un bene. Se avrà un’accoglienz­a negativa presso l’opinione pubblica russa, sarà positiva quella presso l’élite russa, che vedrà in lui un interlocut­ore convincent­e che rappresent­a forze con cui la Russia sa di dover dialogare: il presidente Trump, l’élite Usa e l’oligarchia mondiale. Dopo l’esperienza in Cina, da cui se ne andò per quella che Pechino ritenne un’ingerenza in affari interni, sa come ci si comporta con una potenza mondiale. Poi è supermilia­rdario, appartenen­te al Gruppo Bilderberg e a circoli simili: non rappresent­erà solo gli Usa, ma l’oligarchia globale. Ha interessi (economici) sul territorio russo e in Ucraina orientale, ma questi non sono asset grossi e non bisogna sopravvalu­tarli.

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