Panorama

Sento il richiamo della foresta. E sparisco

- Di Daniela Mattalia

Il suo mestiere è quello di reimpostar­e sia il fisico sia la mente dei pazienti. E lei come si rigenera in vacanza? Con un paio di settimane nelle foreste della Svezia assieme a mia moglie Sonja e mio figlio Malte, di 10 anni. La nostra base è in una casetta di legno sulle rive di un lago, nella zona di Glaskogen. Da lì si parte in canoa per escursioni sempre all’aperto. Sono posti rari per bellezza e isolamento. Da sempre mi attraggono i luoghi remoti. Nella sua valigia, oltre agli oggetti, che aspettativ­a ripone?

Quella di sparire un po’, vivere a contatto con la natura. Ho bisogno di introspezi­one, di silenzio, di tornare a sintonizza­rmi sulle lunghezze d’onda giuste, lontano da ombrelloni e spiagge alla moda. E di stare tra noi, in famiglia, in un contesto dove si rafforza anche il «lavoro di squadra». Bagaglio abbondante a prova di imprevisti, o leggero da «so bene che cosa mi serve»? Un misto: leggero perché siamo «on the road», ma gli imprevisti in mezzo alla foresta vanno ridotti al minimo. Bisogna essere preparati e adattabili. Quindi abbigliame­nto tecnico, coltello e torcia. E una videocamer­a per riprendere le nostre escursioni. E c’è tempo per leggere i libri? Un paio, rigorosame­nte su carta, da leggere la sera alla luce della torcia: Guida al giro del mondo di Nanni Delbecchi, un viaggiator­e come me, e Il Manuale del guerriero della luce di Paolo Coelho, che ho riletto tante volte. La sua vacanza ha una colonna sonora? Poca, per non rovinare la dimensione del silenzio. Ma, se deve esserci, che sia energetica. Per esempio, gli Red Hot Chili Peppers che amiamo tutti, compreso mio figlio. Una cosa che in ferie porta sempre. Un kit minimo di farmaci. Non servono quasi mai... ma non si può essere sicuri. E da medico preferisco essere preparato. Lei è un esperto di alimentazi­one. Cosa sceglie in vacanza? Molta verdura. E scatole di legumi, tonno o salmone affumicato. E le abitudini metropolit­ane a cui non proprio rinuncia? La meditazion­e al mattino, la scrittura del diario ogni giorno e l’allenament­o a corpo libero. Tre abitudini che fanno talmente parte di me da non abbandonar­le mai. Neanche in mezzo alla foresta.

 ??  ?? Filippo Ongaro, medico, scrittore, e direttore scientific­o dell’Istituto di medicina rigenerati­va e anti-aging a Treviso.
Filippo Ongaro, medico, scrittore, e direttore scientific­o dell’Istituto di medicina rigenerati­va e anti-aging a Treviso.
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