L’EXTRA VERGINE È UN AFFARE DI FAMIGLIA
Il pregiato olio si chiama Fior Rosso come il cognome del suo fondatore. Che dal 1975 con moglie e figli gestisce un’azienda agricola d’eccellenza.
Sembra un nome d’arte, e invece Fior Rosso è proprio il cognome di questa famiglia, che fa un olio extra vergine di nicchia e sopraffino, già pluripremiato, proprio sulla collina di Montedoro, a un passo da Trieste e dal Carso. «Io sono siciliano, vengo da Palma di Montechiaro, paese del Gattopardo» sorride Gioacchino Fior Rosso che assieme alla moglie Adriana Zeriul e ai figli Samantha e Daniel manda avanti l’azienda.«I miei erano contadini, e ho conosciuto mia moglie, anche lei figlia di agricoltori, qui a Trieste nel 1975, quando io avevo 19 anni e lei 16. Lì è iniziato il nostro sogno».
E proprio di sogno si parla, se pensiamo che Gioacchino e Adriana, partendo dai terreni della famiglia Zeriul, e poi acquisendone di nuovi, hanno dato vita a un’azienda di vera eccellenza. «Nel 2000 abbiamo preso in gestione questo terreno di 13 ettari» continua Gioacchino «dove abbiamo trovato una vera e propria discarica sommersa. Per due anni abbiamo ripulito il sito, rimuovendo di tutto: frigoriferi, mobili, recinzioni, baracche, scaldabagni. Nel 2002 piantavamo il primo ulivo, di varietà Bianchera/Belica e adesso abbiamo più di 2.300 alberi».
Con una particolarissima foglia a elica - evolutasi in questo modo per resistere ai venti di bora - gli ulivi Bianchera danno un olio dal sapore fruttato e intenso, che nel 2014 ha ottenuto anche le “3 foglie” del Gambero Rosso.