BIO GRA FIA
Città preferita? Rimane Parigi, anche se è una bella lotta con Roma. Altra mete? È bellissimo andare a Tokyo. Con i colleghi dell’Opéra amiamo girare per i quartieri di Harajuku e di Shinjuku. In vacanza, dove? Alle Eolie: Panarea, Stromboli... L’indirizzo di Parigi da segnalare? La Fondazione Vuitton, meravigliosa. Noi ci andiamo spesso anche perché è immersa in un parco. Il ristorante che consiglia per esperienza? L’Île, vicino alla Tour Eiffel: si mangia bene e c’è un giardino con i cavalli e l’animazione per i bambini. E a Roma dove suggerisce di mangiare? Da Molto. Per noi il brunch della domenica è un rito ed è lì che ci piace andare. Piatto al quale non sa dire di no? La parmigiana. Non toglietemi mai le melanzane. Ha tempo per cucinare? Mi piace farlo, quando posso. Soprattutto amo i primi: c’è sempre un piatto di pasta nel menu di casa. Vini, liquori: cosa consiglia? Siamo amici dei Tasca D’Almerita. Se bevo qualcosa,
è uno dei loro prodotti, dal bianco al passito. Colleziona qualcosa? Angeli. Li compro nei negozi d’antichità, ai mercatini, ovunque. E li dissemino nelle nostre case di Roma, Parigi, Ibiza. Tentazioni a cui si dovrebbe cedere? Io amo i gioielli antichi. Forse perché sono siciliana, forse perché sono bellissimi. Mio marito me ne ha regalati parecchi. L’indirizzo giusto in materia? Passione Antiqua ad Abano Terme. Tolte le scarpe da punta, sale su tacco dodici? Preferisco le sneakers, da anni compro le Hogan. «Manie»? I capelli. Li curo da sempre. Uso maschere, creme… Prediligo quelli di Franck Provost, famoso coiffeur parigino. Uno scrittore che secondo lei si dovrebbe conoscere, o conoscere di più? Amélie Nothomb, la seguo da anni. L’ho voluta conoscere e quando è venuta a Parigi alle Galeries Lafayette, sono andata ad ascoltarla. È un’autrice particolare, soprendente.