Le maghe interinali di Gaetano Cappelli
IL FATTO Il lavoro manca e tocca pensarle tutte. Capita così, sempre più spesso, che giovani disoccupate prendano il posto delle vecchie cartomanti. Non predicono il futuro ma piuttosto, con un pizzico di psicologia, leggono nei tarocchi il presente, e con il loro allegro aspetto neo-gipsy rappresentano l’ultima moda alle feste private e aziendali, nelle serate a tema dei locali alla moda, ai compleanni e ora anche ai matrimoni…
Massì non può essere che lei», si dice Arturo. È a un matrimonio - li ha sempre odiati e invece, finora, s’è quasi divertito in questa fattoria d’altri tempi mentre gira sotto il pergolato, e gli offrono piccole leccornie e buon vino; ed eccola lì, Cecilia, che legge i tarocchi ed è conciata tipo una zingara d’un romanzo d’appendice: bandana, grandi orecchini e trucco pesante… ma ddioddio quant’è bella! E non è il solo a pensarlo visto quanti maschi fanno la coda. Lei non fa che sorridergli finché, finalmente, arriva il suo turno. «Ehi Cecilia», la saluta timido. «No, Cilli, ti prego: Cecilia ormai appartiene a un’altra vita» risponde lei, dolce. Arturo allora, le chiede di leggergli il futuro. «Quello lo facevano le maghe d’ una volta. Oggi, nei tarocchi si legge il presente. È come andare dallo psicologo, trésor!, ma tutto è più veloce e… costa meno». «Meglio, mai voluto conoscerlo, il futuro: sai che ansia!» Ma mentre Cilli smazza le carte, gli fa nonnò con la testa. «Che c’è?», si preoccupa lui. «E che vuoi che ci sia, Arturo? Ti sei rifidanzato, vero?». «Sì». «Lei vuole sposarti e tu cose le rispondi?». «Che dovremmo prima trovarci un lavoro». «E poi aggiungi la frase per la quale non smetterò mai di amarti». Arturo la fissa speranzoso e davvero non capisce come abbia potuto farselo scappare, un simile bocciolo. La porterebbe subito all’altare, ora. «E quale sarebbe?», chiede supplichevole. «“Oggi, per trovare un lavoro bisogna essere dei maghi”: e io maga sono diventata e adesso un lavoro ce l’ho.» «Sposiamoci, allora!» «Già fatto! Eccolo, mio marito… Fabiohh» chiama e, alzandosi, fa volare in aria le carte. «Stammi bene Arturo, e grazie!», dice.