Si scrive Consip si legge bunker
Dopo lo scandalo, il successore di Marroni diffida di tutti e fa bonificare l’ufficio.
Appena arrivato ha cambiato la serratura del suo ufficio, installato un moderno sistema di videocitofonia per monitorare gli ingressi e fatto ergere nuove pareti divisorie. Visto che c’era, ha persino chiesto che venissero smontati i controsoffitti, perché non si sa mai cosa possono nascondere. Il tutto allo scopo di garantire «la sicurezza e riservatezza della sua area di pertinenza». Risultato? La nuova Consip di Cristiano Cannarsa, che a giugno ha preso il posto dell’ex ad Luigi Marroni, rassomiglia sempre di più a un bunker.
Difficile biasimarlo: per i carabinieri del Noe fu un gioco da ragazzi tempestare di cimici la stanza del suo predecessore. L’ex numero uno di Sogei, consapevole di occupare una delle poltrone più calde della Pa, ha poi rottamato la Fiat 500L a bordo della quale si spostava il precedente amministratore delegato: continua a usare la berlina che aveva quando guidava la società del Tesoro che si occupa di information technology. E si è portato dietro pure l’autista di fiducia.
Il personale si è dovuto adeguare: a differenza di Marroni, che andava in giro per i corridoi a distribuire pacche sulle spalle e amava conferire direttamente con chi si occupa di scrivere le gare, Cannarsa è molto diffidente e ha contatti unicamente con i responsabili delle direzioni. L’ad ha fatto diramare inoltre una circolare in cui è stato chiesto a tutti i dipendenti di portare sempre il badge identificativo, così da arginare il più possibile il pericolo di intrusioni da parte di soggetti esterni. (Francesco Bisozzi)