Panorama

CHE COSA HANNO SCRITTO

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«I sindacati sono preoccupat­i» scrive Le Monde «ma non si batteranno contro questo testo, come l’avevano fatto l’anno scorso per la legge El Khomri (l’allora ministro del lavoro, ndr) ». Stavolta le forze sindacali sono divise: solo la Cgt scenderà in piazza il 12 settembre, non i « colleghi ». Secondo Libération, molto si deve all’abilità di Muriel Pénicaud, ministra del Lavoro, che ha applicato un metodo già sperimenta­to come direttrice delle risorse umane in grandi imprese: «Una succession­e di incontri bilaterali con ogni organizzaz­ione». Divide et impera.

«Odinga chiede un azzerament­o della Commission­e elettorale per paura che si ripeta un voto inquinato dalla corruzione dei suoi membri» scrive il Financial Times. «I magistrati chiedono al presidente Kenyatta di mettere fine agli insulti contro i giudici dopo la decisione della Corte Suprema» titola il Daily Nation, quotidiano keniano. «La democrazia è una maratona e il Kenya ha segnato una delle più decisive vittorie per la democrazia africana nella recente storia. Le maratone, d’altronde, sono una nostra specialità» ha commentato il corrispond­ente da Nairobi per Al Jazeera.

El Colombiano condanna «la decisione delle Farc di non cambiare nome, una beffa nei confronti dei milioni di loro vittime, oltre che una rivendicaz­ione implicita di un passato fatto di sangue, rapimenti e sofferenze». Il Miami Herald dà voce alle vittime che provano «rabbia e paura nel vedere le Farc in Parlamento e in tv». Mentre El Tiempo, quotidiano colombiano vicino alla famiglia del presidente Santos, preferisce dedicare quasi tutte le sue pagine «alla storica visita di Papa Francesco in Colombia» e alla sua sicurezza, «garantita da radar anti-drone di ultima generazion­e».

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