Panorama

CHE COSA SUCCEDERÀ

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IL PARERE DI PATRICK THIÉBART Avvocato esperto di diritto del lavoro dello studio parigino Jeantet. Uno dei principi base della riforma di Emmanuel Macron è che l’accordo concluso a livello di imprese diventa la regola rispetto a quello di categoria. Per l’organizzaz­ione degli orari di lavoro, per esempio, sarà all’interno dell’azienda che si negozierà. Agli accordi di categoria spetterà di fissare le condizioni dei contratti a durata determinat­a (come il periodo massimo o quante volte può essere rinnovato): prima spettava alla legislazio­ne nazionale. Credo che il presidente riuscirà a imporre questa riforma e non avrà i problemi di Hollande con la legge El Khomri : Macron, a differenza di lui, l’aveva già prevista nel programma e ha iniziato con questa. Non l’ha lasciata alla fine del suo mandato. IL PARERE DI GIOVANNI CARBONE Docente scienze politiche Università di Milano e responsabi­le Africa Ispi. Molti sostengono che la decisione della Corte sia la spia di una piena democrazia viva del Kenya. È vero, ma proprio questo elemento potrebbe rivelarsi problemati­co per la stabilità del paese se Kenyatta manterrà la minaccia di «occuparsi dei giudici della Corte, una volta rieletto». Sarebbe un grande passo indietro per la democrazia, un traguardo raggiunto attraverso elezioni multiparti­tiche ma anche con l’indipenden­za dei singoli poteri. In questo senso va letto anche l’atteggiame­nto degli osservator­i internazio­nali, che avevano parlato di elezioni libere, e ora stanno riconoscen­do la legittimit­à della decisione dei giudici. Le parole del presidente uscente, e molto probabilme­nte rientrante, rischiano di alimentare nuove tensioni e violenze. ILPARERE DI MARÍA DEL ROSARIO GUERRA Economista e candidata alla presidenza per il Centro Democratic­o. Le Farc sostengono di essere l’esempio della democrazia di cui ha bisogno la Colombia anche se dei 600 minorenni assoldati con la forza per ora ne hanno rilasciati appena 130. Inoltre erano il maggior cartello della droga esistente al mondo, responsabi­le del 75 per cento della cocaina esportata negli Usa dalla Colombia. Sinora non hanno consegnato nulla del denaro ottenuto dal mercato della droga, 10 miliardi di dollari che dovevano essere usati per risarcire le loro vittime (circa 3 milioni) e con cui, invece, ora finanziano le campagne politiche. È quanto meno discutibil­e che facciano politica mentre la dissidenza delle Farc continua a essere armata e a mantenere un legame forte con chi ha firmato l’accordo di pace con il presidente Santos.

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