Panorama

L’estate dei tormentoni l’hanno vinta loro

Le canzoni che si sono prese la stagione combattono da mesi nel mondo e in Italia. E alla fine, eccole qui.

- di Gianni Poglio

Non c’è stata partita: Despacito, il tormentone latino del portorican­o Luis Fonsi, ha annientato la concorrenz­a. Di certo, musicalmen­te parlando, l’hit di Fonsi non era la canzone più bella dell’estate, ma i numeri parlano chiaro: sommando i clic di Youtube con quelli di Spotify, Despacito, a livello mondiale, è stata ascoltata cinque miliardi di volte. Un numero impression­ante ma parziale, perché se si potessero conteggiar­e con esattezza anche i passaggi radiofonic­i, televisivi e nelle discoteche, la cifra risultereb­be quadruplic­ata. Dopo Fonsi, nominato ambasciato­re del turismo portorican­o sull’onda del successo planetario, hanno contribuit­o alla colonna sonora dell’estate Ed Sheeran con Shape of you, Bruno Mars con That’s what I like e il bizzarro incontro ( Mi gente) tra il colombiano J Balvin e il deejay francese Willy William. Tra gli artisti di casa nostra, i più ascoltati sono stati J-Ax e Fedez ( Senza pagare Vs T-Pain) e Baby K ( Voglio ballare con te), ma, a conti fatti, i veri vincitori dell’estate made in Italy sono i Thegiornal­isti, presenti in ben tre hit (riquadro a destra). A cominciare dal loro brano più famoso e cliccato: Riccione. La band romana ha poi partecipat­o anche a Pamplona, il grande successo di Fabri Fibra, e al testo di L’esercito del selfie (musiche di Takagi e Ketra, voci di Arisa e Lorenzo Fragola), scritto per l’appunto dal leader del gruppo, Tommaso Paradiso. Un trionfo.

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