Quei 188 milioni buttati nella spazzatura
L’Italia è il Paese più multato dall’Unione europea per la gestione dei rifiuti. E non è finita qui, anzi...
Costano decisamente care le multe che il nostro Paese ha dovuto pagare finora per due procedure di infrazione aperte dall’Unione europea per il (mancato) trattamento dei rifiuti: 188 milioni di euro. In particolare, dopo un ultimatum e due sentenze della Corte di giustizia, a luglio 2015 l’Italia è stata condannata a versare 120 mila euro al giorno come sanzione perché «manca una rete adeguata e integrata di impianti per la gestione dei rifiuti in Campania». Una vecchia questione, come si sa, dopo le spese record per rimuovere i sacchetti maleodoranti delle strade, costata altri 66 milioni (nei tre semestri conteggiati) e che continua a bruciare denaro pubblico.
Solo per trasferire e smaltire la balle di immondizia accumulate durante l’emergenza campana, (formalmente chiusa nel 2009) sono necessarie più azioni e risorse ingenti - 444 i milioni al momento stanziati. L’assessore regionale all’ambiente Fulvio Bonavitacola, al lavoro sui diversi fronti, spiega che il nuovo piano della Campania dei rifiuti è all’esame di Bruxelles: «Hanno chiesto maggiori informazioni sulle nostre iniziative per potenziare la differenziata nei Comu- ni in ritardo e per realizzare i 15 impianti di compostaggio previsti». In queste settimane il confronto prosegue e, con gli incontri fissati per questo mese, «siamo fiduciosi che saranno accolte almeno in parte le nostre richieste di ridurre o sospendere l’applicazione della multa». L’altra sanzione Ue è relativa a circa 200 discariche illegali individuate in tutta la penisola.
Da dicembre 2014, ogni sei mesi, l’Italia è stata condannata a sborsare da 200 a 400 mila euro per ogni sito non conforme alle normative, in base al livello di pericolo, e ha già versato 122 milioni. Risultato? A distanza di tre anni più della metà delle discariche è uscita dalla procedura di infrazione e attualmente la multa riguarda le restanti 77. In una «mappa» che va da nord a sud e comprende Veneto, Marche, Lazio, Abruzzo, Campania appunto, Puglia, Calabria e Sicilia. Inoltre, nello schema inviato a Panorama dalla Commissione europea è segnalata un’altra procedura di infrazione riguardo ai piani rifiuti di tre Regioni, su cui per ora è mantenuto il riserbo perché siamo alle fasi iniziali. La storia promette di arricchirsi con nuovi capitoli. (Maria Pirro)