TRA ARTIGIANATO E TECNOLOGIA
La Falegnameria Bussu mette insieme creatività antica e innovazione e conquista così anche gli Emirati.
Di sicuro mai avrebbe immaginato che una sua creazione sarebbe stata affiancata a opere di artisti inimitabili come Michelangelo e Bernini. Eppure è successo. Nel 2015 Salvatore Bussu e la sua squadra di artigiani hanno realizzato il palco per il sinodo dei vescovi dell’ultimo Giubileo: «Una soddisfazione grandissima» per una falegnameria nata nel 1945 in terra di Sardegna e che oggi guarda all’estero («siamo stati a Dubai e novembre saremo in Qatar») decisa a investire in tecnologia di ultima generazione. «È fondamentale per lavori impegnativi come l’arredamento degli uffici di Equitalia che stiamo realizzando in tutto il paese». «Mio padre» ricorda Bussu «ha fondato l’azienda subito dopo la guerra. Era orfano e viveva in un collegio gestito dalle suore che decisero di aprire una piccola falegnameria e un’officina per dare la possibilità ai ragazzi di imparare un mestiere».
E quel mestiere dalla capacità manuale straordinaria, racconta Bussu, è rimasto uguale a se stesso per decenni. Poi negli Anni ’90 la svolta con l’introduzione di macchinari nuovi in un capannone più grande. E da allora l’innovazione non si è mai fermata: «La nostra prossima sfida è l’industria 4.0. Abbiamo investito per una completa automazione dei macchinari capaci di interagire tra di loro grazie a un’attenta programmazione di tempi e materiali».