Chiara Derosas realizza gioielli e accessori sofisticati, dalla forte anima sarda.
LA DESIGNER IN 3D
Chiara Derosas ha 30 anni, ma di strada ne ha già fatta tanta. Spinta da una passione smisurata per il dettaglio e per i piccoli oggetti («mi attraevano fin da piccola»), si laurea in design del gioiello allo Ied di Milano per approdare a Parigi da Givency come junior jewellery design: «Esperienza indimenticabile nella maison, da cui ho imparato moltissimo».
Nel 2014 apre poi una sua azienda, con un bagaglio prezioso di innovazione e tecnologia. Il suo motto è: «Raccontami una storia e la trasformerò in un gioiello». Spiega: «I miei clienti sanno che, per realizzare un anello o una collana, ho bisogno di sapere a chi e per cosa viene regalato». Quindi Chiara si mette al computer, disegna diverse proposte, le discute assieme a chi l’ha contattata e avvia una stampante 3D, pronta a trasformare in realtà la sua idea. «In questo modo» dice «nasce l’anello perfetto, senza sbavature, nè necessità di modifiche che comporterebbero costi aggiuntivi».
Nel suo negozio di Olbia, comunque, oltre al futuro digitale c’è anche tanta Sardegna («mi piacciono, però, le contaminazioni»): oltre ai gioielli ha creato le Sardillas, facendo il verso alle spagnole espadrillas. «Sono realizzate con tessuti sardi e sono ancora in fase di brevetto. Ma punto molto su questa creazione».
Si capisce che a Derosas piace sperimentare: «Ogni volta che do sostanza a qualche nuovo progetto mi emoziono ed esso diventa parte di me». Il futuro? «Io ho cominciato da zero, ma ora vorrei crescere. Un po’ per volta, tuttavia». Perchè le cose vanno fatte per bene.