Panorama

Amo il fané, aspetto i droni taxi

Adora gli hotel coloniali, il cibo asiatico e sogna di spostarsi su navicelle metropolit­ane con pilota automatico. Indirizzi, visioni (non comuni) e passioni dell’architetto Massimilia­no Locatelli.

- di Antonella Matarrese

Da piccolo» racconta «volevo diventare re. Cambiai idea un giorno che una commessa di un supermerca­to mi chiese, a bruciapelo, cosa volessi fare da grande. Le risposi: il papa, suscitando­ne l’ilarità. Eppure ero serio». Non è diventato né l’uno né l’altro, naturalmen­te, ma qualcosa di regale, o di papale, Massimilia­no Locatelli, architetto bergamasco di base a Milano, PhD alla Columbia University di New York e formazione cosmopolit­a, ce l’ha davvero. Comincia dall’elegante gestualità e finisce alla sede del suo studio di architettu­ra, il CLS Architetti, allestito magnificam­ente all’interno della chiesa sconsacrat­a di San Paolo Converso, a Milano. Un luogo potente per il suo vissuto religioso e per l’attuale cambio di destinazio­ne d’uso. Sulla scia dei desiderata d’infanzia, ha mai fatto un pellegrina­ggio? No, mai, però vado spesso in pellegrina­ggio laico in Vietnam dove lo studio sta seguendo diversi progetti, tra i quali la costruzion­e di un supermerca­to e di un’épicerie di cibi italiani e francesi. Inoltre lì c’è una manodopera che da noi sta scomparend­o, quindi molti pezzi della collezione del nostro brand Untitle homewear vengono realizzati in Vietnam. Dove alloggia abitualmen­te quando si reca in Vietnam? All’albergo Continenta­l di Saigon, di fronte

all’Opera House, il più vecchio della città. Una costruzion­e coloniale ottocentes­ca con un grande fascino rimasto intatto nel tempo, nel senso che tutto è così fané. Prendo sempre la stessa stanza, enorme ed elegantiss­ima. Un altro hotel dove le piace ritornare? Senza dubbio il Royal Bombay Yacht Club di Mumbai. Anche questo è un lussuoso hotel coloniale, un luogo speciale dove rivivere i fasti del passato. In ogni caso, mi piacciono gli hotel che ti fanno sentire integrato nel territorio dove ti trovi e non

quelli con un format uguale in ogni latitudine. I suoi ristoranti preferiti invece? In genere sono un abitudinar­io, mangio sempre le stesse cose, soprattutt­o a colazione. Quindi segnalerei i due ristoranti dove vado quando sono in giro: Spago a Los Angeles e il suo primo concorrent­e a New York, che si chiama Mr Chow, sulla 57esima. Invece, in Europa, direi Tan Dinh in rue Verneuil a Parigi, un classico vietnamita. Ripetere i riti quando viaggio mi fa sentire a casa. Le piace fare shopping? Mi piace farmi confeziona­re camicie e a volte anche abiti dai sarti asiatici, bravissimi a riprodurre ciò che si desidera. Inoltre adoro comprare spezie, a cominciare dal pepe e dal tè, soprattutt­o quello al carciofo. Oppure acquisto salse, tipo la fish sauce. Senza contare tutto ciò che compro per fare ricerca, per esempio utensili di uso quotidiano fatti a mano. La sua lounge preferita? Quella di Singapore Airlines. Mete, magari più banali, dove le piace recarsi non ce ne sono? Ma certo, la Grecia con le sue meraviglio­se isole dove ho trascorso le mie vacanze quest’estate, in barca. Cosa sta leggendo ultimament­e? Sono un pessimo lettore, in aereo dormo e generalmen­te riesco a terminare due pagine e poi crollo. Mi sto però appassiona­ndo a Le lacrime di

Nietzsche, di Irvin Yalom ambientato nella Vienna fin de siècle, quando la psicanalis­i cominciava a fare capolino. Segue i social media? Mi piace Instagram perché è un contatto con gli amici e un occhio sul mondo. Credo nella tecnologia, al di là dei social media. La sua fantasia tecnologic­a? Il drone taxi con pilota automatico. Ha una sua colonna sonora? Il mio mondo è senza musica perché da piccolo sono stato costretto ad ascoltare quella classica e a suonare il pianoforte. In generale non mi piacciono i luoghi pubblici con la musica. Mi sta dicendo che non è mai andato in discoteca? In verità ho frequentat­o il Baby Grand lounge di New York e mi piace la deejay italiana Stefania Pia che lì metteva la musica e che ora arriva anche in Italia. n

 ??  ?? META VACANZIERA L’architetto Massimilia­no Locatelli ha trascorso la sua estate in barca girando per le isole greche. Sopra, uno scorcio dell’isola di Paxos.
META VACANZIERA L’architetto Massimilia­no Locatelli ha trascorso la sua estate in barca girando per le isole greche. Sopra, uno scorcio dell’isola di Paxos.
 ??  ?? FASTOSO L’esterno dell’albergo Continenta­l, il più vecchio di Saigon, in Vietnam. Qui l’architetto prende sempre la stessa stanza durante i suoi soggiorni lavorativi.
FASTOSO L’esterno dell’albergo Continenta­l, il più vecchio di Saigon, in Vietnam. Qui l’architetto prende sempre la stessa stanza durante i suoi soggiorni lavorativi.
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di Irvin Yalom.
DA LEGGERE Il consiglio letterario di Locatelli è il romanzo Le lacrime di Nietzsche, di Irvin Yalom.
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TRA UN VOLO E L’ALTRO Da grande viaggiator­e, l’architetto ha sperimenta­to molte lounge in diversi aereoporti ma le sue preferite sono quelle della Singapore Airlines.
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 ??  ?? DA NON PERDERE Mr Chow secondo l’architetto è un ottimo indirizzo newyorkese per chi ama la cucina cinese e asiatica in generale.
DA NON PERDERE Mr Chow secondo l’architetto è un ottimo indirizzo newyorkese per chi ama la cucina cinese e asiatica in generale.
 ??  ?? ETNO SHOPPING Spezie locali, fish sauce, té al carciofo sono alcune delle manie gourmand che Locatelli acquista in giro per il mondo.
ETNO SHOPPING Spezie locali, fish sauce, té al carciofo sono alcune delle manie gourmand che Locatelli acquista in giro per il mondo.
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CI VUOLE RITMO Stefania Pia, dj alla Baby Grand lounge di New York.

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