Complotto
[com-plòt-to] s. m.
Parola che viene pronunciata quando si è nei guai e non si sa come tirarsene fuori. Un esempio di complotto classico è quello del marito beccato a letto con l’amante: «Amore, posso spiegarti. È tutto un complotto». Storico è quello degli arbitri che ogni anno “complottano” per far vincere la Juventus. Complotto scolastico è quello del professore contro i figli: «Mio figlio è un genio e lei sta complottando contro il suo avvenire». L’ultimo complotto è quello che, secondo il Pd, sarebbe stato organizzato contro Matteo Renzi, uno che a sua volta, da sindaco di Firenze, «complottava» contro Enrico Letta. Ultimamente anche il ministro degli Interni, Marco Minniti, si dice, starebbe complottando contro il premier Gentiloni per candidarsi a sua volta contro Renzi. A pensarci anche la vita è un complotto. Da millenni, scienziati e religiosi indagano ma non trovano il burattinaio. Chissà chi c’è dietro...