MOSCA DEVE FUGARE OGNI DUBBIO SULL’AVVELENAMENTO DI SALISBURY
Siamo tra quelli che ritengono l’isolamento diplomatico della Russia un errore. Stringere Putin nel recinto delle sanzioni non soltanto ci sembra una forzatura ma può ottenere il risultato opposto. Qui non si tratta di filorussi contro antirussi, si tratta di capire se il dialogo non sia uno strumento più utile per abbassare la tensione in alcune regioni europee e per trovare soluzioni in complicati fronti di guerra. Non ci sembrano avere soltanto torti i russi e gli europei solo ragioni, lo abbiamo scritto tante volte e per questo abbiamo chiesto l’intervista al ministro degli Esteri Sergey Lavrov pubblicata a maggio e lo stesso abbiamo fatto la settimana scorsa con Maria Zakharova donna forte della diplomazia russa. Questo però non ci impedisce di pensare che la posizione di Mosca sull’avvelenamento dell’ex spia e di sua figlia in Gran Bretagna fa acqua da tutte la parti, che la frase della Zakharova «ci mostrino una foto mentre spargono il veleno» è debole, che le evidenze mostrate finora dagli inglesi sono pesanti e meritano una risposta più credibile. Se si vuole il dialogo con i Paesi europei, i russi devono fugare ogni dubbio sul loro coinvolgimento nell’omicidio. Non lo stanno facendo. Un’apertura di credito non ci impedisce di ragionare con la nostra testa e non ci spinge a voltare quella testa, su una gravissima vicenda, come fa il governo grilloleghista a cui piace in questo momento la sponda russa contro l’Europa.