Panorama

ISMETT, L’ECCELLENZA DEI TRAPIANTI

La struttura ospedalier­a è un vero fiore all’occhiello della sanità siciliana.

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L’idea di aprire un ospedale, a Palermo, dedicato ai trapianti nasce nei primi anni ’90, per permettere ai siciliani di rimanere a curarsi nella propria terra, senza affrontare sfiancanti e costosi «viaggi della speranza». E si realizza a tempo record, dato che l’attività clinica di Ismett (Istituto mediterran­eo per i trapianti e terapie ad alta specializz­azione) inizia già nel 1998; da allora, non ha mai smesso di crescere: «Ismett è oggi un centro di eccellenza, un punto di riferiment­o per i trapianti di tutto il bacino del Mediterran­eo. Oltre a essere un esempio virtuoso di partenaria­to pubblico-privato» spiega non senza orgoglio il direttore Angelo Luca, alla guida di Ismett dal 2016. «Il centro è nato dalla partnershi­p internazio­nale fra la Regione Sicilia e l’University of Pittsburgh medical center. Oggi abbiamo 80 posti letto, ed eseguiamo quasi 200 trapianti all’anno: siamo il quinto centro in Italia per trapianti di fegato e il terzo per trapianti di rene nei bambini».

Grandi eccellenze e grandi numeri, quindi, in una regione che purtroppo finisce spesso alla ribalta nazionale per casi di malasanità. «Riuscire a fare eccellenza in Sicilia è ancora più difficile che altrove» ammette Luca «ma il fatto che noi ci siamo riusciti dimostra che è possibile». E c’è anche un’altra ricaduta positiva: molti medici siciliani che erano andati all’estero proprio per avere la possibilit­à di formarsi e specializz­arsi sui trapianti, sono tornati a Palermo entrando in Ismett. «Oggi i due terzi dei nostri 870 dipendenti sono siciliani» spiega il direttore «e di questi un quarto sono “cervelli di ritorno” che qui hanno portato la loro altissima specializz­azione».

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Sotto, Angelo Luca, direttore dell’Ismett di Palermo.

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