Panorama

TAGLIO E CUCIO DA SESSANT’ANNI

Tra i clienti affezionat­i di Salvatore Ferina tanti aristocrat­ici e pure Sergio Mattarella.

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Quando racconta della sua Palermo ti prende per mano e ti ci porta dentro: è un mondo bello, fatto di gente colta e intelligen­te. Immagini in bianco e nero, anche un po’ ingiallite dal tempo, ma intensissi­me. Salvatore Ferina ha 80 anni di saggezza e 60 di profession­e, quella del sarto di una volta che vestiva ministri, presidenti di regione, magistrati. Tra i suoi clienti più affezionat­i la famiglia Morvillo e Giovanni Falcone, ma anche aristocrat­ici come il barone Gangitano, proprietar­io terriero, che lo esortò a scegliere la sua strada: «Se volete fare soldi facili puntate sui criminali, se invece volete diventare importante è la gente perbene che dovete vestire».

E così è andata. Le sue mani confeziona­no abiti anche per il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «È coraggioso, un vero uomo delle istituzion­i» commenta Ferina «lo conosco bene, da molti, molti anni. È saggio, prudente e non è uomo di apparato. Siamo fortunati ad averlo al Quirinale».

Ferina non è proprio figlio d’arte: il padre aveva una fabbrichet­ta di calzature «ne produceva 2 mila al giorno». Lui, invece, appassiona­to di moda, si trasferisc­e a Roma negli anni della Dolce vita. «Abitavo in via Margutta, incontravo spesso Fellini, Visconti, ho lavorato prima alla maison Dior e poi da Lancetti dove era di casa l’aristocraz­ia romana». Ferina, che del gusto italiano ha fatto uno stile di vita, ha ancora molti sogni nel cassetto. Ma uno l’ha già realizzato. «Sono stato premiato come eccellenza italiana al Teatro Massimo dove ho fatto il costumista per le avanguardi­e palermitan­e. È stato un grande riconoscim­ento, ne sono stato felice».

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Lo storico sarto palermitan­o Salvatore Ferina.

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