Panorama

In Italia basta un gol per farci campioniss­imi

- Di Andrea Marcenaro

Ehilà, abbiamo steso la Polonia. E giocando pure bene. Infatti. Chi se lo poteva immaginare? Fortissimi! Non ci ferma più nessuno. Eh? Nessuno, ho detto, non ci ferma più nessuno. Fai pure tu il telecronis­ta alla Rai? Sei scemo? Sai com’è, dal tono mi pareva. Che tono avrei, scusa? Oh niente, solo tipo: abbiamo spezzato le reni alla Grecia, siamo gli eredi dell’Impero, otto milioni di baionette... Vabbe’, mi parevi come quei due là della telecronac­a, che c’era da nasconders­i solo a sentirli. Ai cronisti sportivi Rai, per Natale, andrebbe regalato il metro, il litro, o il chilogramm­o del museo di Parigi, tanto perché prendano confidenza con l’esistenza della misura. Dici, eh? E dico sì: li hai sentiti o sei sordo? Erano contenti, dài. Ma che contenti, sono saliti sul carro del vincitore in un nanosecond­o. Una squadra di schiappe, di scapoli o ammogliati, di incapaci insomma, che sarebbe andata senz’altro incontro alla retrocessi­one, dopo la prima azione venuta bene è diventata di tutti Messi, tutti Pelé, di undici Maradona guidati nemmeno da Mancini, bensì dal Conducàtor Mancini. Che manco Alessandro Magno in marcia verso l’India. Una traversa e l’Europa era già nostra. Quei due davano i numeri, dai retta a me. O forse no, forse così è l’Italia. Te la posso dire una cosa? Ci mancherebb­e. Ma che ti frega? Ti posso rispondere? Ci mancherebb­e. Mi frega. Finisci il caffè, che spiego. Fatto, professore, proceda pure. Abbiamo segnato al 92°. Okay? Donnarumma ha fatto una parata che levati. Okay? L’Italia aveva giocato comunque bene. Giusto? Metti ora che avesse perso. Uno normale dice: be’, è andata male ma la squadra s’intravede, i ragazzi ci hanno messo cuore e non sono nemmeno troppo schiappe, no? Esatto. Esatto un cavolo, invece! Se perdeva ci raccontava­no il disastro, quei due in tivù! Niente anima, niente spirito, niente tecnica, Mancini come il parroco della canonica. Niente di niente. Ma un gol al 92° e spezziamo le reni al Brasile. Che te lo dico a fare? Non sono quei due, è l’Italia. Ma pure i nostri Salvini e Di Maio dovrebbero stare all’occhio. Anche la politica, mo’? A rovescio del calcio. In che senso? Siamo volubili e sempre furbetti, dalle nostre parti. Navigano col vento in poppa i due vicepremie­r, oggi come oggi. Falli inciampare su una cosa, fai che scivolino un po’, e sai quanti ne troverai di cronisti politici pronti a usare il metodo dei due colleghi sportivi della Rai di Italia-Polonia? Un mare. E sai quanti tifosi sfegatati saranno pronti a sfegatarsi al contrario, fischiando i loro beniamini di ieri? Un oceano. Posso farti una domanda? Certo. Ma che ti frega? Posso darti una risposta? E come no? Molla il maritozzo, fatti un fernet.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy