Panorama

LA SVALUTAZIO­NE NON AIUTEREBBE LE IMPRESE?

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Ammettiamo che il quadro disegnato dalla Bce sia esagerato e di parte e che dopo un po’ la tempesta si plachi. Le imprese non potrebbero giovarsi della libertà di manovra sui cambi per diventare più competitiv­e e quindi trascinare il Paese verso la ripresa? Gli stessi imprendito­ri non ne sono affatto convinti. Dice Lauro Buoro, presidente della Nice (multinazio­nale veneta da 325 milioni di fatturato che produce sistemi per l’automazion­e della casa): «Se l’Italia uscisse dall’euro, io e la mia azienda ce ne andremmo immediatam­ente in un Paese dove c’è la moneta unica. Tornare alla lira sarebbe un disastro. La moneta europea ci ha dato un’apertura internazio­nale, una maggiore credibilit­à sui mercati extra-continenta­li. Ormai la competizio­ne non si fa sul prezzo ma sulla qualità». Parere condiviso da Matteo Tiraboschi, vicepresid­ente esecutivo della Brembo, la multinazio­nale italiana dei freni: «La Brembo non sarebbe quello che è ora se non ci fosse stato l’euro. Avere una moneta forte, che si può confrontar­e alla pari con le altre valute del mondo, è stato utilissimo per un’azienda come la nostra, che esporta i suoi prodotti in 70 Paesi. Ci permette di presentarc­i con maggiore credibilit­à di fronte ai nostri interlocut­ori. La svalutazio­ne sarebbe un rimedio di breve periodo, un palliativo che non compensere­bbe i vantaggi dell’adesione all’euro».

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