Panorama

C’era una volta il salotto della Repubblica

Politici, ministri, imprendito­ri, giornalist­i. Tutti sono passati dalla casa di Sandra Verusio, per trent’anni una delle mete mondane più ambite dalla politica.

- Di Marina Valensise

Niente di più lontano dei salotti della sinistra che ai tempi della prima e della seconda Repubblica furono la camera di compensazi­one tra i partiti al governo e la società civile. In declino da tempo, oggi che ogni luogo dell’intermedia­zione è stato spazzato via, oggi che gli attuali governanti hanno bypassato le vecchie corti romane, quel mondo è soltanto un ricordo sbiadito. Sono storia, se non preistoria, che ripercorri­amo con una delle principali animatrici di quegli appuntamen­ti.

Sandra Verusio è una signora senza tempo. Ci riceve in blue jeans nel suo bell’attico del centro di Roma, con un immenso Pistoletto alle pareti, e due sculture di Fontana sul tavolino del salotto, per parlare di salotti, élite, della Roma che fu della prima Repubblica. All’epoca a casa di Sandra e di Nanni Verusio, nobiluomo napoletano con origini fiorentine, avvocato di profession­e e di natura schiva e riservata, si riuniva il fior fiore della politica italiana, ministri, imprendito­ri, direttori di giornali, editoriali­sti di grido.

Il salotto di casa Verusio fu per oltre trent’anni una delle mete mondane più ambite della classe dirigente italiana. Il luogo di decantazio­ne di conflitti altrimenti incomponib­ili, ma anche il salotto delle delizie dove trascorrer­e la serata fra amici e spesso in buona compagnia, e il teatrino delle notizie e dei commenti più indiscreti della capitale. Un luogo di potere? Macché, si schermisce la padro-

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy