UN «LAMPO» FEMMINILE (E MADE IN ITALY) PER BIOGAS & BIOMETANO
Pika Energy è una piattaforma nazionale che aggrega impianti per la produzione di combustibili green. Nel board della società ci sono quattro professioniste che ne hanno fatto una realtà all’avanguardia in Europa.
ed è tra i protagonisti del panorama energetico. Dice Befani: «Il segreto? L’approccio sinergico con le comunità agricole. Vantiamo una pipeline con oltre 30 progetti di biogas e biometano in Italia e partnership in Spagna, Regno Unito e Francia. Continuiamo a far crescere il portafoglio per contribuire al raggiungimento degli obiettivi REPOWEREU entro il 2030». Continua Befani: «Veniamo da società prettamente maschili, ma non abbiamo voluto creare un club al femminile. Nella nostra squadra ci sono uomini, come il capo dello sviluppo, non c’è discriminazione al contrario, ma un incrocio di competenze». Che mondo è quello del biogas? «In Italia siamo all’inizio» dice la ceo.
«Ci sono piccole realtà, come l’allevatore di bufale, che per ottimizzare si organizza per la produzione di biogas da mettere in rete. Gli impianti sono circa duemila, pochi rispetto a Francia e Germania, ma l’italia sta crescendo. Il legislatore ha dato grande incentivo a questo settore delle rinnovabili, sulla falsariga di ciò che accadde con fotovoltaico ed eolico. Il biogas vive una fase assai positiva, se ne stanno accorgendo i fondi di investimento internazionali che guardano a Italia e Spagna come mercati promettenti. Oltretutto produrre biogas e biometano è vera economia circolare. Anche lo scarto diventa, opportunamente trattato, fertilizzante». Un’alternativa energetica in espansione, nonostante la quota di biogas prodotto e venduto in Europa resti ancora bassa. In questa nuova frontiera, l’approccio originale alla sostenibilità, il marchio di Pika Energy, si fa sentire. In fondo, basta una scintilla, basta un lampo.
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