Cristina Rocco,
riuscita ad arrivare a 60 anni (li compie quest’anno) cavalcando
«con astuzia e perizia» i nostri sogni di bambini. Neanche Jung avrebbe saputo fare di meglio. Ha alternato con sublime maestria gonnelloni da Biancaneve nel bosco e abiti da fatina a costumi da bagno da pin up, giocando sul ruolo di donna-bambina «meravigliosa, stramaliziosa» (e qui l’hommage passa dal maestro del cinema surrealista ai grandi Stadio). Per oltre 40 anni ha saputo surfare tra puffi, grandi feste alla corte di Francia, indimenticabili partite di pallavolo. Il suo pubblico l’adora da sempre e non può fare a meno di cantare le sue canzoni-cult (rivedute e corrette hot): «Rocco è quasi magia!», «Vento in poppa per la rotta che al tesoro (e che tesoro) porterà», «Finalmente è arrivato il Grande Puffo», «Per fare questo viaggio ci vuole tanto, tanto coraggio», «È il nostro sogno sentirti cantare con Rocco». Naturalmente la sua indimenticabile hit Occhi di gatto è già stata trasformata in una sigla per Pornhub. Ma il dubbio che «puffa» tutti è: «Non è che ora vorrai fare la pornostar?».
Macché. Piuttosto ammettiamo che loro sono davvero la coppia (lavorativa) di cui si sentiva il bisogno. Così lontani, così vicini. Entrambi capaci di smuovere un esercito di fan fedelissimi nei secoli. Rimasti al naturale in un mondo di plastica. Invecchiati restando sempre giovani, idoli delle nostre camerette (eh, sì). E poi insomma, se son rose fioriranno. Ormai nulla ci sconvolge più. Cristina noi attendiamo fiduciosi, qualunque sia la sorpresa i nostri cuori palpitano d’amore per te. (Terry Marocco)
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