IL MODELLO “SPUGNA”
Per capire meglio gli intenti di rendering
Un metodo utile per chiarire l a questione prevede come punto di partenza un oggetto umile come… una spugna!
In questo modello, la spugna rappresenta il gamut dell’immagine di partenza. Immaginiamo di volerla infilare in un vaso, che rappresenta il gamut del sistema di output – stampante+ carta. Se l a spugna è più piccola del vaso ed entra senza difficoltà, non abbiamo problemi: non ci sono colori fuori gamut. I problemi nascono se la spugna è più grande del vaso che la dovrà ospitare ( FIGURA 8 ). In questo caso, abbiamo due possibilità di massima: comprimere la spugna in maniera da farla entrare nel vaso ( FIGURA 9 ), oppure tagliare le parti che rendono la spugna più estesa del volume a disposizione nel vaso, per poi inserirla agevolmente ( FIGURA 10 ).
Nel primo caso, che descrive l’intento di rendering percettivo, non perdiamo nulla: la spugna rimane integra, ma il suo volume si riduce per effetto della compressione. In questo modo, tutti i punti interni della spugna si comprimono. I punti esterni (che rappresentano i colori non stampabili) vengono manipolati e desaturati in modo da entrare nel vaso, ma anche tutti gli altri colori subiscono una sorte simile, pur mantenendo i loro rapporti relativi.
Nel secondo caso (modello che illustra a grandi linee il funzionamento dell’intento di rendering colorimetrico relativo), perdiamo dei pezzi di spugna, perché i colori non stampabili vengono “amputati”: i punti interni non si comprimono. I colori non stampabili vengono schiacciati sulla superficie esterna della spugna ritagliata, e a
quel punto possiamo infilare la spugna nel vaso senza problemi. Abbiamo buttato via parte dell’originale, e l’effetto è che i rapporti cromatici tra i colori fuori gamut e quelli riproducibili risultano falsati, ma il resto è salvo.
Ricordiamo che in generale questi effetti sono tanto più pronunciati quanto più i colori da stampare cadono fuori dal gamut di destinazione. Se i colori cadono pochissimo fuori dal gamut, gli effetti sulla stampa possono essere così piccoli da risultare impercettibili.