GRIGIO AUDI
«Allora – ci racconta Giovanni – il camion è una meraviglia: lo uso soprattutto io, ma l’altro giorno l’ho dato a un mio autista e lui non me lo vuole più ridare indietro. Dice che è sportivo, giovanile, che quando si ferma nelle aree di servizio, la gente scatta un sacco di foto e gli fa i complimenti». Ed effettivamente sono tutti complimenti meritati. Ma perché questo DAF? La scelta è stata casuale: «Ero andato da un cliente – ci racconta Giovanni – e, siccome non potevo scaricare, ne ho approfittato per fermarmi da un Concessionario DAF che sta da quelle parti. Appena ho visto questo 530 mi è piaciuto, perché ha una cabina ampia, dove c’è più spazio. E io, che spesso dormo in branda, ci tengo ad avere un po’ di comodità.
LA SOLUZIONE GIUSTA
Poi, c’è un altro capitolo, quello che riguarda la scelta del colore. «All’inizio – continua Giovanni – io volevo fare come al solito: un camion con la nostra livrea classica color bronzo, ma mia moglie ha storto la bocca. “Che bisogno c’è – mi ha chiesto – di spendere tanti soldi per riverniciare un camion? Non è meglio se cerchiamo un colore che ci piace e che non ci fa spendere tanto?”. Aveva ragione, così mi sono messo lì, con la palette dei colori e alla fine ho trovato questo grigio AUDI e mi sono convinto». Ma – come ci ha detto una volta – per Giovanni decorare un camion è una specie di droga: cominci a pensarci, a farti venire idee e a guardare gli altri e alla fine trovi la soluzione giusta». Ma questa volta la soluzio
“LA SODDISFAZIONE PIÙ GRANDE È CHE QUESTO DAF TIRA, È POTENTE COME UNO SCANIA E SOPRATTUTTO È STABILE E SI GUIDA BENISSIMO”
ne è davvero unica e mai vista prima. Proviamo a descriverla (anche se bastano le foto che pubblichiamo qui).
UN CAMION “KATTIVO”
L’idea di fondo è un tutt’uno trattore e semirimorchio, in cui la forza propulsiva parte dal fondo del telone e, con strisce nere su fondo grigio, si spinge verso la cabina, con una specie di “esploso” (si chiama così), in cui le linee aerodinamiche si frantumano in mille pezzi che appaiono sui lati della cabina e danno l’idea di un confine che si sfascia per lasciar passare un camion cattivo e potentissimo. Si può chiedere di più? La risposta è sì, perché Giovanni ha levato molto, ma ha aggiunto anche alcuni dettagli che rendono esclusiva la sua customizzazione. Vediamo bene…
RICORDO DI UN GRANDE
Giovanni ha cambiato anche il logo aziendale che ora appare scritto con un carattere “gestuale” che è più irruento e carico di emozioni. Tra l’altro è bianco su un fondo grigio e nero e quindi viene fuori in modo prepotente. Inoltre, non manca un tratto distintivo dei camion di Giovanni, il muso, infatti, è attraversato verticalmente, da una “goccia” centrale che è diversa, ma ricorda da vicino, lo stile di Valcarenghi. «È vero – dice il nostro amico – l’ho preso da lui e io vorrei che fosse considerato come il ricordo di un amico cui ho voluto bene». Ma c’è ancora un dettaglio da mettere in evidenza. E forse è quello più importante.