TECHNICAL ECSTASY
(25 settembre 1976)
Mentre il resto della band prende placidamente il sole sulle lussuose spiagge di Miami, al povero Tony Iommi è affidata la produzione di un album che, per quanto snobbato da molti puristi, o semplicemente dai fan della prima ora, presenta spunti interessanti e alcuni picchi notevoli. Mano più libera del solito in studio, il chitarrista dilata la lunghezza di alcuni dei suoi assolo, segnatamente in Dirty Women e You Won’t Change Me, non a caso le tracce più riuscite della nuova collezione, offrendo un’immagine del gruppo meno rocciosa e più disponibile a un certo gusto melodico, ma sempre lontanissima da bieche concessioni commerciali. Se All Moving Parts è ancora molto heavy, Gypsy, introdotta da un irresistibile shuffle di Ward, guadagna dalla confermata presenza di Woodroffe un affascinante “afrore” Electric Light Orchestra. A fronte dell’hard quintessenziale sciorinato su Rock’n’roll Doctor e Back Street Kids fanno mostra di sé due afflitte ballate, l’orchestrale She’s Gone e It’s Alright, affidata, con mossa francamente inattesa, all’ugola del batterista. È dunque impossibile disconoscere il fatto che dei Black Sabbath orrorifici d’inizio carriera su questo full length non c’è pressoché traccia, che il Tony padrino di tanto dark sound non vada certo ricercato fra questi solchi. Certo liquidare TE come un lavoro stanco, leggero o poco ispirato è sicuramente un’inesattezza, se non addirittura una sesquipedale menzogna.