Prog (Italy)

LE PAROLE DI TILDE

L’ATTRICE MIRELLA D’ANGELO, CHE NEL FILM INTERPRETA IL RUOLO DI TILDE, PARLA OGGI DI QUELL’ESPERIENZA.

- Intervista: Francesca Bruni

Come sei stata scritturat­a per TENEBRE?

Dario Argento mi ha scelta appena mi ha vista al provino. Il suo piacere di conoscermi mi ha reso talmente felice che ho accettato subito il ruolo.

Cosa ricordi delle riprese?

Ricordo l’attesa per un evento stupendo, anche se non sapevo di cosa si trattasse: tutti erano sorridenti e su di giri. Sul set nella villa di Tilde, mi hanno spiegato che stava per arrivare una speciale macchina da presa per una scena molto particolar­e. Si trattava della Louma (gru snodata per riprese video, in cima alla quale è fissata una macchina da presa) con cui Dario ha creato una delle sue scene più belle. Gli sono grata per avermi permesso di esserne protagonis­ta. Durante le riprese ero in grande armonia con lui e ricordo la sua allegria. Non avevo mai visto un regista così entusiasta. Trasmettev­a l’amore per il suo lavoro. Sembrava felice di come stessi andando nel ruolo di Tilde. Era un grande set, pieno di gente e con una bella troupe. Ho un ricordo speciale di Luciano Tovoli, direttore della fotografia, perché la sua luce sembrava accarezzar­mi… la sentivo bellissima su di me. Poi durante la scena dell’omicidio la concentraz­ione era massima. Parlarne è come rovinarla un po’. Penso sia un’opera d’arte che solo l’artista può creare e che non si può spiegare.

Dario era personale, preciso e sapeva bene ciò che voleva. Anche musicalmen­te avrà tolto o aggiunto e Claudio Simonetti ci avrà messo del suo. In quella scena la musica è di grande effetto. Era un insie

«Durante le riprese ero in grande armonia con Dario Argento. Non avevo mai visto un regista così entusiasta» Mirella D’angelo

me di collaboraz­ioni all’unisono anche sul set… con la maglietta che veniva tagliata e il sangue schizzava per colpire la mia bocca. Movimenti tecnici e ben delineati, accompagna­ti dalla mia recitazion­e. Ma la magia è tutta nella visione di Dario, poi realizzata sullo schermo. Dario ha dipinto di rosso sangue il mio braccio, mentre la mano, dopo la mia uccisione, cadendo colpiva un vaso di porcellana. Un movimento studiato per avere l’angolazion­e migliore della mano. Ho apprezzato la sua cura dei dettagli e il suo essere regista molto esigente, pur rimanendo gradevole e gentile.

Quando hai conosciuto Claudio Simonetti?

Soltanto recentemen­te, all’epoca non ci siamo mai incontrati. Nel 2019 ci siamo visti per la prima volta. È stato molto carino come incontro. Ha trovato una donna parecchio diversa dalla Tilde di TENEBRE, ma si ricordava benissimo quel personaggi­o! Anche per me è stata una gioia grande conoscerlo. È un grande artista, ottimo musicista e uomo perbene. Davvero una bella persona.

Quali altre colonne sonore ti piacciono?

Dei Goblin tutte! Certamente adoro quella di TENEBRE, ma ogni film di Argento è ben supportato dalla musica di Claudio e dei Goblin. Mi piace anche il lavoro di John Williams in Schindler’s List, di Nino Rota con Fellini, di Nicola Piovani in La vita è bella. Ovviamente amo anche altre colonne sonore.

Parlaci del videoclip per Insolito di Francesco Di Giacomo (brano di apertura della seconda facciata del 33 giri LA PARTE MANCANTE, edito per la collana “I vinili di Prog Italia” il 21 febbraio 2019 per omaggiare il quinto anniversar­io della sua scomparsa).

Francesco Di Giacomo era un bravissimo artista, peccato che ci abbia lasciati così presto. Nel febbraio del 2019 Fabio Massimo Iaquone, regista e videomaker, mi ha fatto vedere il suo videoclip per La parte mancante: l’ho trovato fantastico, pura magia. Era stupendo come realizzazi­one, però mi colpì la bellezza della voce abbinata alla musica. Poco dopo accadde un piccolo miracolo: Fabio mi

comunicò che avrebbe girato un secondo video e mi chiedeva di esserne la protagonis­ta, appunto Insolito. La ascoltai e pensai che non potesse esistere una canzone più giusta per me, che rappresent­ava le cose in cui credo profondame­nte. È davvero meraviglio­sa. Ero in contatto con Dario e gli ho fatto vedere il lavoro di Fabio Massimo. La storia prevedeva due personaggi, io e Dario per il regista eravamo perfetti. Voleva vedere, percepire nel video un affetto autentico tra i due protagonis­ti. Anche Dario ha accettato con entusiasmo e insieme siamo stati felici di rendere omaggio a questo grande artista in questa bellissima canzone.

Con quali altri compositor­i hai lavorato, o quali hai conosciuto, nei tuoi film?

Nicola Piovani, Franco Micalizzi, i fratelli De Angelis… penso che quasi tutti i miei film avessero delle belle musiche. Sono orgogliosa che Porca società (1978) nella colonna sonora presenti la voce di Mia Martini, che amo profondame­nte.

Le musiche invece furono composte da Pippo Caruso ma eseguite dai Goblin (Marangolo, Pignatelli, Guarini, Pennisi).

Quale musica ascolti e quali artisti ti piacciono?

Zucchero, Paolo Nutini, Bob Dylan, Tom Waits, Glenn Gould, il violinista David Garrett. Ultimament­e ho traslocato e non ho l’impianto stereo. Allora sento la musica nella mia mente, a volte amo anche il silenzio. Sono comunque sempre interessat­a a conoscere nuove musiche.

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Sotto: Mirella D’angelo. A destra; copertina di una compilatio­n giapponese, dove appare il brano Tenebre.
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 ?? ?? Mirella D’angelo durante Tenebre.
Mirella D’angelo durante Tenebre.
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 ?? ?? Scena della morte e una foto di Francesco Bellomo.
Scena della morte e una foto di Francesco Bellomo.

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