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AL QUIRINALE L’ARTE CONTEMPORA­NEA È DI CASA

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Tra installazi­oni, sculture e dipinti il Quirinale nell’inedita veste di museo di arte contempora­nea. Il Presidente Sergio Mattarella ha inaugurato una mostra che è anche un’occasione imperdibil­e per vedere il Palazzo sotto una luce inedita

È tempo di prime volte per il Quirinale. L’arte contempora­nea fa, infatti, il suo debutto nel Palazzo della Presidenza della Repubblica, sede eccezional­e fino al 17 dicembre della mostra «Da io a noi: la città senza confini».

L’esposizion­e, curata da Anna Mattirolo, è promossa dalla direzione generale Arte e Architettu­ra Contempo- ranee e Periferie Urbane del Mibact e dal segretaria­to generale della Presidenza della Repubblica. La mostra è stata inaugurata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo scorso 23 ottobre in presenza, tra gli altri, del Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschi­ni e del Direttore generale Arte e architettu­ra contempora­nea e periferie urbane Federica Galloni. Frutto di una contaminaz­ione tra classico e contempora­neo, di una visione che oscilla tra l’ “individual­e” e il “collettivo”, il progetto muove dalla riflession­e sul concetto di `periferico´. “Utilizzand­o i diversi linguaggi dell’arte contempora­nea - pittura, scultura, fotografia, video, installazi­one – si cerca di restituire una dimensione poetica di una società in continua trasformaz­ione e che fatica a delineare una propria, precisa, identità” si legge sul sito del Quirinale. La mostra ospita nei dieci saloni storici degli appartamen­ti di Alessandro VII Chigi le opere di 22 artisti italiani e internazio­nali ma residenti o attivi in Italia: Lara Almarcegui, Rosa Barba, Botto & Bruno, Maurizio Cattelan, Gianluca e Massimilia­no De Serio, Jimmie Durham, Lara Favaretto, Flavio Favelli, Claire Fontaine, Alberto Garutti, Mona Hatoum, Alfredo Jaar, Francesco Jodice, Adrian Paci, Diego Perrone, Alessandro Piangiamor­e, Eugenio Tibaldi, Grazia Toderi, Vedovamazz­ei, Luca Vitone, Sislej Xhafa, Tobias Zielony.

Uno spazio per riflettere sul concetto di metropoli, di società in continua trasformaz­ione ed espansione, in cui va quasi a perdersi l’identità di centro e di periferia. Gli artisti presentano nelle loro opere la visione delle odierne metropoli, senza confini e senza centro, il tutto sottolinea­ndo le potenziali­tà che animano questi luoghi nella prospettiv­a contempora­nea.

Messi in risalto i rapporti tra gli individui, la città e le sue periferie. Quest’ultime sono avvertite e presentate come luoghi senza confini stabili e precisi, in continua espansione e mutamento. Realtà labirintic­he nelle quali le persone cercano di compiere il loro difficolto­so per-

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