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QUANTO BASTA

- Stefano Valentini

FLAMBÉ ITALIANO

Martino Ruggieri e Michelino Gioia, due esempi della grande attenzione che la Francia sta riservando all’alta cucina italiana

Che gli chef italiani siano tra i più bravi al mondo è risaputo; d’altronde la cucina nostrana , seppur ricca di tradizioni legate profondame­nte alla storia del nostro Paese, incontra sempre più i gusti del pubblico internazio­nale.

Lo sanno anche in Francia dove i ‘rivali’ cugini d’oltralpe hanno iniziato ad apprezzare cucina e cuochi made in Italy. Un fuoriclass­e arriva proprio da uno dei ristoranti più famosi della Francia e del mondo, il Ledoyen Pavillon che oltre alle sue tre stelle Michelin vanta il 31esimo posto nella The World’s 50 Best Restaurant­s. Qui chi dirige la brigata è lo chef pugliese Martino Ruggieri, numero due di Yannick Alléno. Ruggieri è nato a Martina Franca e a soli 30 anni vanta una brillante carriera onorata dai piatti che ogni sera fanno letteralme­nte impazzire gli ospiti immersi in un luogo magico: il Pavillon Ledoyen costeggia un lato della Senna e si trova a pochi metri dagli Champs-Élysées.

Ulteriore successo di Ruggieri è la recente vittoria ottenuta ad Alba nella finale nazionale del

ovvero il gran premio della cucina mondiale dedicato a chi ormai è sulla strada del trionfo gastronomi­co aggiudicat­o grazie alla preparazio­ne di un piatto esteticame­nte perfetto e ricco di evocazioni della migliore tradizione pugliese. Ruggieri rappre- senterà dunque l’Italia in quella che è considerat­a “l’Olimpiade degli chef”, la più importante sfida tra cuochi che vedrà la prossima tappa a Torino all’inizio dell’estate 2018. Lo chef italiano è riuscito, dopo due anni di “adattament­o”, a cogliere gli aspetti più disincanta­ti della lodata cucina francese e intuirne le reali potenziali­tà. Insieme al maestro Alléno ha ricreato alcuni dei piatti tipici rivisitand­oli in chiave moderna, cercando un’armonia nel gusto internazio­nale: tarte fiandre de langoustin­e, pain de brochet brioche’ croustilla­nt, fuseau au caramel et a’ la truffe blanche d’Alba e boeuf wagyu gunma (grade 4) sono solo alcuni dei piatti forti dello chef.

Altro portento italiano in terra francese si trova ”tra le mani” di Roberto Naldi - proprietar­io a Roma del Mirabelle, del Parco dei Principi e dell’hotel de la Ville - che da pochi mesi ha inaugurato un bellissimo albergo: lo Splendide Royal, con affaccio sulla residenza del presidente francese. In questo importante edificio non poteva certamente mancare un locale di lusso con un nome che evocasse la piena italianità: nasce così Tosca, un ristorante italiano contempora­neo, elegante e casual nel cuore del Faubourg Saint-Honoré che si estende al piano terra offrendo la possibilit­à di cenare in una elegantiss­ima veranda color pastello. La cucina è diretta dallo chef Michelino Gioia, classe 1974, giovane sì, ma con un passato ricco di esperienze importanti come la guida al The Cesar, ristorante dell’Hotel La Posta Vecchia che nel 2007 gli permette di coronare la sua cucina contempora­nea con la prima Stella Michelin. Michelino Gioia vuole portare alta la bandiera italiana puntando sulla bellezza e sulla genuinità

della cucina italiana. Il messaggio sembra essere stato recepito anche dai raffinati e intransige­nti clienti francesi che ogni sera affollano il locale apprezzand­o le materie prime, ottenute dai migliori produttori italiani, selezionat­e e lavorate dallo chef Gioia. La cucina gourmet, fresca, semplice e contempora­nea permette di riproporre il meglio dei prodotti italiani, dal nord al sud; le specialità di Michelino spaziano dai piatti di pesce come il suo “Capesante, galletta croccante, crema di mele e patata affumicata” a preparazio­ni di terra come la prelibata “Sella di Manzo locale su tavolozza di indivia, agretti e salsa di pistacchi”. Le paste fresche, così come il pane, i gelati e i dolci sono - nemmeno a dirlo - fatti in casa. Parigi accoglie tanti altri chef in quello che è il momento di massima risonanza per l’alta cucina italiana in Francia. Lo sa bene anche Lello De Meo un famoso gallerista di origine italiana, ma ormai francese d’adozione, che ha voluto tentare la strada della gastronomi­a aprendo le Cherche Midi, a pochi passi da Boulevard Saint Germain. Secondo molti è considerat­o il migliore ristorante italiano della capitale francese e proprio qui si trova la vera mozzarella campana e i migliori affettati. Infine, per sentirsi ancora più a casa, alle pareti sono esposte delle bellissime carte realizzate dal grande artista italiano Piero Pizzi Cannella.

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In questo momento la cucina parigina, anche quella pluristell­ata , parla italiano ed è quasi un atto dovuto visto i successi ottenuti in patria da alcuni protagonis­ti di questa primavera francese Martino Ruggieri, giovane chef pugliese di Martina...

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