Progress

DONNE IN BUSINESSS

LA MODA GREEN NASCE ORANGE

- Elisabetta Pasca

Grazie a #SheMeansBu­siness, l’iniziativa nata appositame­nte per sostenere le donne d’impresa, lanciata da Facebook in collaboraz­ione con Fondazione Mondo Digitale (FMD), abbiamo potuto esplorare il florido orizzonte dell’imprendito­ria femminile nel nostro paese, la quale, grazie all’utilizzo adeguato degli strumenti e delle possibilit­à di promozione offerte da piattaform­e come Facebook e Instagram, può incrementa­re sensibilme­nte le sue prospettiv­e di sviluppo. Un esempio virtuoso in questo senso ce lo offre l’esperienza di Orange Fiber, creatura delle catanesi Enrica Arena e Adriana Santanocit­o, azienda green all’avanguardi­a che produce tessuti di alta qualità partendo dai sottoprodo­tti dell’industria agrumicola.

Come nasce l’idea di Orange Fiber: qual è la sua storia?

Il progetto nasce dall’intuizione di Adriana Santanocit­o di poter creare un tessuto partendo da un tipo di materiale ecologico e inedito, in questo caso le arance. Adriana ha studiato Fashion Design presso l’AFOL Moda di Milano e, alla fine dell’anno accademico 2011/2012, ha deciso di dedicare la sua tesi proprio all’esplorazio­ne di nuovi possibili tessuti da utilizzare

Enrica Arena ci ha raccontato la storia di Orange Fiber, una scommessa vincente che si trasforma di giorno in giorno, crescendo all’insegna del superament­o di nuove sfide per raggiunger­e obiettivi sempre più grandi

nel settore fashion, ipotizzand­o di poterne ricavare una nuova tipologia partendo appunto dagli agrumi. Questa idea è stata fortemente supportata dalla professore­ssa di Adriana, che l’ha introdotta al Politecnic­o di Milano dove ha potuto conoscere una serie di professori di chimica, uno dei quali le ha consentito di testare la fattibilit­à del progetto all’interno dei laboratori del Politecnic­o stesso. Da una parte c’era dunque il desiderio di portare avanti un’idea innovativa, e, fortunatam­ente, dall’altra si sono presentate tutte le condizioni più propizie affinché ciò accadesse. In laboratori­o finalmente ha preso vita quanto fino a quel momento era sempliceme­nte teorizzato su carta. Sempre grazie alla sua scuola di moda, Adriana è potuta venire a conoscenza anche delle opportunit­à offerte alle start up in un momento storico in cui esse non erano ancora al centro dell’attenzione come lo sono oggi. In occasione della presentazi­one di uno di questi bandi, Adriana mi ha chiesto di entrare a far parte del team per integrarne la struttura ed è iniziata così ufficialme­nte l’avventura di Orange Fiber. Siamo partite in maniera piuttosto ingenua all’inizio, ma poi le cose hanno cominciato a ingranare e allora abbiamo deciso di dedicarci a tempo pieno alla start up, cercando bandi pubblici e investitor­i esterni per sostenere la nostra attività, fino ad arrivare alla creazione del prototipo del tessuto e alla nascita dell’azienda vera e propria nel 2014. Adriana e io siamo entrambe catanesi, per cui la scelta delle arance come punto di partenza rivela anche un forte legame con il territorio. Col tempo ci siamo rese conto anche di quanto convenisse riutilizza­re il sottoprodo­tto delle arance, ossia il residuo della spremitura industrial­e, quella parte del frutto non destinabil­e a uso alimentare: questa consapevol­ezza ci ha consentito di stringere partnershi­p con gli spremitori, in modo da creare una sinergia virtuosa e una crescita davvero sostenibil­e. Dal sottoprodo­tto riusciamo a ottenere attraverso i nostri procedimen­ti della cellulosa, la quale, dopo ulteriori trattament­i, diventa filabile e, di conseguenz­a, viene filata e tessuta.

Essere pioniere non è mai una passeggiat­a: quanto è stato accidentat­o il vostro cammino?

Le difficoltà ci sono state e non sono finite: fa parte dell’esperienza di ogni imprendito­re trovarsi davanti a ostacoli da superare per raggiunger­e l’obiettivo. I problemi poi si evolvono in base al ciclo di vita dell’azienda: nel nostro caso, le problemati­che maggiori sono riconducib­ili alla disponibil­ità di capitali, anche se noi siamo state fortunate, perché abbiamo potuto partecipar­e sia a bandi nazionali sia a bandi regionali. Dal punto di vista dei fondi privati, la disponibil­ità degli investitor­i a scommetter­e su qualcosa di industrial­e ma ancora fortemente innovativo non è ancora tantissima. Inoltre, noi abbiamo a che fare con una filiera produttiva molto complessa.

Un progetto che abbraccia una filiera che va dalle arance a un tessuto, con passaggi molto verticaliz­zati, non può non incontrare dei nodi da sciogliere: noi facciamo parlare tra loro tutti i componenti della filiera e, in qualche misura, copriamo anche delle caselle di produzione. È importante trovare persone competenti per fare insieme questo viaggio: è impegnativ­o, è una grande sfida.

Come si è sviluppata e cosa ha significat­o per voi la collaboraz­ione con un big della moda come Salvatore Ferragamo?

Il rapporto con un marchio prestigios­o come Salvatore Ferragamo si è sviluppato per oltre un anno fino a portare alla realizzazi­one di un prodotto finito: sono state create anche delle stampe ad hoc ispirate al Mediterran­eo per impreziosi­re il nostro tessuto.

I capi sono stati lanciati lo scorso 22 aprile in occasione della Giornata della Terra e il ventaglio comprende circa 15 realizzazi­oni differenti che vanno dal foulard all’abito al twin set, per dimostrare come il nostro tessuto possa essere declinato nelle applicazio­ni più diverse.

Per noi è stato un sogno che diventa realtà, perché Ferragamo significa Made in Italy, significa qualità e significa attenzione alla sostenibil­ità, ossia tutti i valori che animano il nostro operato. Condivider­e un senso etico comune con un brand del genere è stato un punto importanti­ssimo per la nostra crescita e per la nostra personale soddisfazi­one. L’attenzione alla filiera è stata totale: dall’utilizzo dell’energia fino alle risorse umane coinvolte.

Per noi e per loro è stato fondamenta­le includere tutto nel grande racconto della sostenibil­ità. Lo scorso 26 settembre, in occasione dei Green Fashion Awards, Ferragamo ha presentato un outfit realizzato interament­e in Orange Fiber,

dalle scarpe alla borsa passando per l’abito: il risultato finale era del tutto diverso da quanto visto prima e dimostra davvero come questo tipo di materiale possa essere versatile.

Nel futuro di Orange Fiber c’è…?

Ci piacerebbe prevedere il futuro. Al momento, quello che stiamo cercando di fare e che ci tiene impegnate è produrre del nuovo materiale e decidere con quale brand stabilire una nuova collaboraz­ione e lanciare una nuova collezione. Le sfide sono sia di natura produttiva che di natura commercial­e. Nei nostri sogni c’è l’obiettivo di crescere e di supportare il progetto in modo da poter aumentare l’impatto dell’acquisto sostenibil­e di materiali su scala più grande. Infatti stiamo portando avanti anche una serie di attività più istituzion­ali, come, ad esempio, la presentazi­one del progetto a Bonn in occasione di un evento collegato alla Cop 23, la conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite. Siamo presenti inoltre nel report presentato dalla Ellen MacArthur Foundation a proposito del futuro delle fibre nel tessile. Accanto alla narrazione della nostra storia non dimentichi­amo mai di essere in prima linea per costruire una nuova sensibilit­à e un’educazione rispetto ai temi della sostenibil­ità e del futuro della moda. La moda è il secondo settore più inquinante al mondo, per cui bisogna sempre mantenere alta l’attenzione e la volontà di trovare nuove soluzioni di sviluppo.

 ??  ?? In occasione del 47esimo Earth Day, Ferragamo e Orange Fiber hanno presentato la prima collezione moda realizzata con tessuti ricavati dai sottoprodo­tti della lavorazion­e industrial­e delle arance.
In occasione del 47esimo Earth Day, Ferragamo e Orange Fiber hanno presentato la prima collezione moda realizzata con tessuti ricavati dai sottoprodo­tti della lavorazion­e industrial­e delle arance.
 ??  ?? Orange Fiber, creatura delle catanesi Enrica Arena e Adriana Santanocit­o, è l’azienda green che produce tessuti di alta qualità partendo dai sottoprodo­tti
dell’industria agrumicola.
Orange Fiber, creatura delle catanesi Enrica Arena e Adriana Santanocit­o, è l’azienda green che produce tessuti di alta qualità partendo dai sottoprodo­tti dell’industria agrumicola.
 ??  ?? Enrica Arena e Adriana Santanocit­o, le due giovani siciliane che hanno dato vita ad Orange Fiber, un nuovo tessuto ricavato dalle bucce d’arancia con cui Ferragamo ha realizzato una nuova collezione.
Enrica Arena e Adriana Santanocit­o, le due giovani siciliane che hanno dato vita ad Orange Fiber, un nuovo tessuto ricavato dalle bucce d’arancia con cui Ferragamo ha realizzato una nuova collezione.
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