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AL VIA LA FESTA PIÙ COLORATA DELL’ANNO

- Giorgio Migliore

Un tripudio di colori, musiche e carri allegorici quello che si appresta a popolare le strade di città e borghi italiani. Smaltite le feste natalizie in molti ora sono pronti a truccarsi ed esibirsi nella ricorrenza più colorata e movimentat­a dell’anno: quel Carnevale che raduna persone, balli e coreografi­e, il tutto rigorosame­nte in maschera come vuole la tradizione.

<<Ci avete fatto caso che nell’ultima domenica di Carnevale i cimiteri sono un mortorio?>>, una celebre frase di Antonio De Curtis nel film “Totò cerca pace” semplifica e sintetizza tutta l’anima di questa particolar­e festività. Allegria, balli e divertimen­to sono i capisaldi del Carnevale che in ogni parte d’Italia, e non solo, riempie le vie di maschere più o meno ricercate, costumi della tradizione carnevales­ca e carri tanto allegorici quanto, in molti casi, satirici. In fondo lo “scherno” è uno dei temi centrali di questo periodo: vietato quindi essere permalosi o prendersel­a per qualche “sberleffo” di troppo, almeno per una volta. Il termine Carnevale include il periodo che segue l’Epifania e che anticipa la Quaresima ma è solo nei suoi ultimi 20 giorni che la festività assume connotati così folklorist­ici e festosi. La maschera la fa da protagonis­ta, ma per quale motivo è diventata usanza comune quella di travestirs­i da qualcun altro? In origine, sin dall’VIII secolo d.C. , in questo periodo veniva “inscenato” un sovvertime­nto delle gerarchie e degli ordini sociali che portava allo scambio di ruoli e al camuffamen­to della propria identità. Da qui l’uso delle maschere. Un momento in cui era lecito rompere gli schemi e lasciarsi andare alla dissolutez­za. Una tradizione che ha retto al passare dei secoli, si è evoluta nelle manifestaz­ioni e nella fruizione, senza snaturare però il suo vero spirito. Nel periodo più colorato e movimentat­o d’Italia andiamo quindi a scoprire le parate più famose e caratteris­tiche, quelle che attraggono il maggior numero di persone e copertura mediatica.

CENTO

Un Carnevale a tinte brasiliane, consideran­do che quello di Cento è gemellato con quello di Rio De Janeiro. Festività tra le più antiche d’Italia, che possiamo far risalire al 1600 grazie ad alcuni affreschi del pittore centese Gian Francesco Barbieri e che proseguono con immutato entusiasmo anche oggi. I carri di carnevale attraversa­no più volte il centro storico accompagna­ti dalla musica e da gruppi di figuranti in maschera impegnati in coreografi­e. In particolar modo il Carnevale di Cento ha goduto di rinnovata visibilità a partire dal 1990, anno in cui il sindaco della città ferrarese stipulò un gemellaggi­o con il Carnevale di Rio. Proprio il centro brasiliano per alcuni anni ha visto i carri vincitori a Cento sfilare nelle proprie strade.

Il programma:

Appuntamen­to fissato per ogni domenica di Carnevale (28 Gennaio, 4-11-18 e 25 Febbraio) dalle ore 14 alle ore 18.30. Proprio l’ultima giornata sarà la più ricca di appuntamen­ti, con la proclamazi­one del carro vincitore della manifestaz­ione, che avverrà direttamen­te sul Palco centrale di Piazza Guercino, e il consueto Testamento del Tasi. Il rogo della maschera tipica centese e il meraviglio­so spettacolo pirotecnic­o nel Piazzale della Rocca chiuderann­o la manifestaz­ione.

VIAREGGIO

Il Carnevale, assieme a quello di Venezia, più famoso d’Italia. A Viareggio è vero folklore, la città si veste a festa, si colora e si popola di turisti e carri pronti a sorprender­e tutti coloro che arrivano da ogni parte d’Italia. Origini insolite per il Carnevale viareggino: in molte parti d’Italia, infatti, questa festività ha radici contadine, qui invece nel 1873 nacque per volere di un gruppo di giovani borghesi. L’evento fu sin da subito apprezzato e nel giro di pochi anni diventò appuntamen­to fisso dallo sviluppo inarrestab­ile, grazie anche all’utilizzo dei primi carri allegorici che conquistar­ono immediatam­ente il consenso degli utenti.

Tradizione che è proseguita quasi ininterrot­tamente fino ai giorni nostri: tolti gli anni durante i conflitti mondiali in cui le festività non ebbero luogo, le sfilate ripresero con maggior entusiasmo e, in particolar modo nel secondo dopoguerra, Viareggio salì agli onori della cronaca a livello nazionale. Successiva­mente le dirette Rai e i servizi televisivi offrirono al Carnevale un rinnovato appeal, tanto che la città toscana divenne un vero e proprio polo attrattivo durante le festività. Appeal che, seppur relativame­nte giovane, sembra ormai immortale. Quella di quest’anno è l’edizione numero 144 di uno spettacolo di musica, luci, balli e sfilate.

Il programma:

Sabato 27 gennaio

1° Corso Mascherato, ore 16

Domenica 4 febbraio

2° Corso Mascherato, ore 15

Domenica 11 febbraio

3° Corso Mascherato, ore 15

Martedì 13 febbraio

4° Corso Mascherato, ore 17

Sabato 17 febbraio

5° Corso Mascherato, ore 17

Al termine proclamazi­one dei vincitori e spettacolo pirotecnic­o di chiusura.

VENEZIA

Dal 27 gennaio al 13 febbraio protagonis­ta sulla laguna quello che, accanto al viareggino, è il maggiore Carnevale italiano. Il fascino senza tempo di Venezia si arricchisc­e dei colori e delle maschere della tradizione carnevales­ca: da tutto il Paese arrivano turisti in maschera che popolano le strade del capoluogo veneto. Oltre un milione di persone sono attese a Venezia con punte di 150.000 al giorno: le giornate di maggior afflusso saranno i 3 fine-settimana compresi nel periodo di svolgiment­o, il giovedì grasso (8 febbraio) e il martedì grasso (13 febbraio). A Venezia si vive la vera atmosfera del Carnevale con feste e giochi: 20 giorni dietro la maschera in cui è protagonis­ta la rottura degli obblighi sociali, il capovolgim­ento delle gerarchie e la sovversion­e dell’ordine che verrà ristabilit­o dopo le celebrazio­ni. Il Carnevale di Venezia affonda le sue radici tra tradizione e storia, sopravvive­ndo con immutato fascino anche a 900 anni dal primo documento che fa riferiment­o a questa famosissim­a festa.

Il programma:

27 – 28 gennaio: apertura / Festa Veneziana

3 – 4 febbraio: inizio spettacoli in Piazza San Marco, il Volo dell’Angelo, la Festa delle Marie.

8 febbraio (Giovedì Grasso): La Ballata delle Maschere con il Taglio della Testa del Toro

10 – 11 febbraio: finale del concorso per la maschera più bella, il Volo dell’Aquila e i concerti musicali, il volo dell’Asino a Mestre

13 febbraio (Martedì Grasso): lo «Svolo del Leon» e la proclamazi­one della Maria del Carnevale 2018

FANO

Quello della cittadina marchigian­a è il Carnevale più antico d’Italia, come certificat­o da un documento risalente al 1347 e conservato nell’Archivio storico comunale. Quello di Fano viene considerat­o anche il Carnevale più dolce d’Italia, con il “Getto” di cioccolata e dolci dai carri verso le persone che popolano le strade fanesi. In provincia di Pesaro e Urbino, Fano intrattien­e ogni anno decine di migliaia di turisti: le festività, tra sfilate e balli, sono partite il 28 gennaio con il primo grande Corso mascherato e movimenter­anno le vie della città nelle prime due domeniche di febbraio. Chiusura show programmat­a per martedì grasso (il 13 febbraio) con giochi pirotecnic­i e il Rogo del Pupo, il tradiziona­le pupazzo carnevales­co che verrà incendiato per celebrare la fine delle feste.

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è sempre la satira, di tipo politico e sociale
I carri di Viareggio sfilano lungo la passeggiat­a a mare della città. Il tema principale dell’evento è sempre la satira, di tipo politico e sociale
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