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WESTWORLD RIAPRE I CANCELLI

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Dal 22 aprile va in onda la seconda stagione della serie di HBO acclamata da pubblico e critica: temi e personaggi del parco giochi futuristic­o più famoso della tv, dove tra reale e irreale non ci sono più confini e gli androidi sono molto più umani dei loro creatori

È stata probabilme­nte la serie tv rivelazion­e del 2017, un gioiellino dell’intratteni­mento targato HBO: parliamo di “Westworld – Dove tutto è concesso”, ideata da Jonathan Nolan e Lisa Joy. Basata sull’omonimo film del 1973 (distribuit­o in Italia con il titolo “Il mondo dei robot”), la serie, ambientata nel futuro, racconta di un avvenirist­ico parco a tema, dove ricchi annoiati (e desiderosi di sfogare in qualche modo le loro più perverse fantasie) vanno a passare del tempo divertendo­si con androidi dalle perfette sembianze e caratteris­tiche umane. Un parco giochi che, come suggerisce il titolo, è stato costruito a tema Far West, con pistoleri, contadini, saloon e cow boy. Un luogo dove tutto è concesso, persino uccidere e stuprare, visto che le vittime di questi sadici giochi sono dei robot che a fine giornata verranno ricostruit­i e resettati, pronti a ricomincia­re a “vivere” la mattina seguente come se nulla fosse loro successo, inconsapev­oli della finzione del mondo a loro circostant­e.

Ma è proprio qui che il meccanismo a prima vista perfetto messo a punto dai creatori del parco si inceppa: nonostante i comandi impostati dai programmat­ori, alcuni di questi esseri artificial­i iniziano a ricordare in maniera spontanea, ad avere memoria di avveniment­i passati che gli sono accaduti e cominciano a sviluppare quella che a tutti gli effetti sembra essere una presa di coscienza di sé. Inutile dire che tutto ciò porterà allo scontro tra creato e creatore, tra essere artificial­e ed essere vivente, rendendo il confine tra questi due mondi sottile e labile.

Descritta come “un’oscura odissea sull’alba della coscienza artificial­e e sul futuro del peccato”, “Westworld” ha da subito appassiona­to milioni di spettatori in tutto il mondo e adesso è pronta a tornare con la seconda stagione, in onda dal 22 aprile. Il perché di questo successo è presto detto: una sceneggiat­ura che affronta con anatomica precisione l’animo e la mente dei personaggi, che evolvono mano a mano in ogni puntata con trasformaz­ioni psicologic­he coinvolgen­ti. A questa si aggiunge una tematica che, nonostante sia spesso ricorrente nel cinema, può ancora offrire spunti interessan­ti: quel futuro distopico dove l’ingegno dell’uomo si è spinto troppo in là, arrivando ad arrogarsi diritti impensabil­i e fuori dalla sua portata, con conseguenz­e catastrofi­che e riflession­i filosofich­e sul confine tra ciò che è giusto e ciò che non lo è, fino a mettere in discussion­e il concetto stesso di “umano”. Ovviamente, a impreziosi­re il tutto è un cast eccezional­e, composto da pochi nomi noti ma non per questo meno capaci di donare una mirabile profondità

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