IL LINGUAGGIO DELLA PUBBLICITÀ: IDEATO DA POCHI PER TUTTI
“Content is the king”, il contenuto è re. Si tratta forse di uno dei dogmi che più si ripetono oggi nel mondo della pubblicità e della comunicazione in generale. Anche se questo mantra ha conosciuto una grande fama solo di recente, in realtà “nasce” più di 20 anni fa: a pronunciarlo uno degli imprenditori più visionari del nostro tempo, quel Bill Gates che ha dato vita a una realtà miliardaria e che ha cambiato l’esistenza di molti.
Visionario, appunto, perché la sua affermazione ha acquisito un pieno valore agli occhi di tutti molti anni dopo. Sta di fatto che oggi il contenuto è ciò su cui fanno perno tutte le strategie di comunicazione più efficaci. E il contenuto è stato anche l’elemento che ha spinto gli organizzatori della 65esima edizione dei Cannes Lions a ripensare l’intera manifestazione. «Abbiamo avuto lunghe discussioni per realizzare un festival aggiornato che riportasse i contenuti creativi nel cuore dell’evento» ha detto Philip Thomas, Ceo di Ascential Events.
Perché il Festival della Creatività di Cannes, in programma dal 18 al 22 giugno, resta ancora l’occasione fondamentale per fare il punto della situazione su ciò che l’industria dell’advertising ha saputo produrre nell’anno precedente, e soprattutto su come ha saputo farlo.
Non è roba per pochi, come erroneamente si potrebbe pensare, né si sta parlando di un settore di nicchia.
Ristretto sarà forse il gruppo di coloro che mettono in moto l’industry pubblicitaria, ma chi fruisce della sua attività siamo noi tutti, e noi tutti subiamo
(coscientemente o meno) le conseguenze delle sue scelte. Capirne il linguaggio, dunque, resta una necessità di primaria importanza.