DUE MONDI PER UN FESTIVAL
Appuntamento a Spoleto per il “Festival dei due Mondi”, il principale evento culturale della cittadina umbra. Sul colle Sant’Elia torna la storica rassegna, tra incontri, dibattiti, proiezioni e concerti
Il Festival si svolge dal 29 giugno al 15 luglio, e si conclude con il tradizionale Concerto in Piazza del Duomo, nel quale, anno dopo anno, si esibiscono le orchestre filarmoniche più prestigiose del mondo.
Il Festival dei Due Mondi continua ad essere uno degli appuntamenti culturali più importanti e innovativi a livello mondiale. “Due mondi” che affondano le loro radici nella storia di fine anni ’50, in piena guerra fredda.
In un clima di aspra contrapposizione tra Stati Uniti e Unione Sovietica, Gian Carlo Menotti, fondatore del festival, riesce a portare in Italia, a Spoleto, artisti dell’una e dell’altra nazione, trasformando una piccola città in un polo culturale comunemente condiviso e riconosciuto, in cui poter superare, grazie all’arte, ogni divisione e divergenza politica. Proprio la collocazione geografica e la morfologia del territorio avevano convinto Menotti a scegliere Spoleto come sede che annualmente avrebbe ospitato una delle maggiori manifestazioni culturali del centro Italia. In particolare, la dimensione di un centro storico raccolto e a misura d’uomo, la presenza dei due teatri all’italiana, la scoperta di un teatro romano e, soprattutto, l’incantevole piazza Duomo, furono decisive per la scelta del compositore e librettista in quel lontano 1958. Il maestro Gian Carlo Menotti riuscì anche a realizzarne una versione americana nel 1977, nello specifico in Carolina del Sud, a Charleston, con il nome di “Spoleto Festival USA”. Un’anima internazionale ribadita anche da un corrispettivo australiano fondato nel 1986 con il nome di “Melbourne International Arts Festival”.
I due eventi stranieri, benché condividano lo stesso fondatore, per anni sono stati indipendenti e ben lontani dal costituire una mera replica del festival che si tiene in terra umbra. Così i rapporti con l’iniziativa “madre” sono stati per anni praticamente inesistenti, per divergenze con la gestione delle manifestazioni negli States e in Australia. Ci è voluto l’ex sindaco Massimo Brunini, in carica fino a una decina di anni fa, per riallacciare i legami con Charleston e Melbourne, che sono gradualmente tornate ad essere legate a Spoleto proprio nel nome del festival. Gian Carlo Menotti è rimasto, comunque, in cabina di regia fino al 2007, anno della sua morte, dopo di che il testimone passò a Giorgio Ferrara, l’attuale direttore artistico.
Spoleto è soprattutto una città ricca di storia, di un patrimonio artistico e culturale non certo indifferente. Un centro ben presto insediato dall’uomo, che ospitò l’imperatore Ottaviano e che conobbe lo splendore della dominazione longobarda e del regno dei Franchi. Non è un caso che dal 2011 la Basilica di San Salvatore sia inserita nella prestigiosa lista del Patrimonio Mondiale UNESCO come parte del sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”, che comprende le più importanti testimonianze monumentali longobarde sul territorio italiano, dal nord al sud della penisola, dove si estendevano i domini di quella che è stata definita la prima “nazione” italiana.
Questo quadro storico così ampio non poteva che dare fermento a una cultura esemplare all’interno delle mura di una città che, oltre ad essere centro amministrativo conteso e apprezzato durante i secoli, si colloca oggi più che mai nella storia italiana come impor- tante polo intellettuale, anche grazie al festival. Spoleto ne è di fatto ben cosciente e ormai da 61 anni organizza uno tra gli eventi artistici più importanti e ben pensati del centro Italia. Il Festival dei due Mondi inaugura la stagione estiva in un’atmosfera carica di arte e spettacolo, accogliendo dall’ultima domenica di giugno alla terza domenica successiva migliaia di appassionati o semplici curiosi.
Musica, arte figurativa, letteratura, storia, danza e tanto altro si inseriscono in un programma dalla durata di quasi 20 giorni (dal 29 giugno al 15 luglio). Da un lato la presenza fisica di ben due teatri all’italiana, dall’altro la caratteristica Piazza Duomo che, grazie alla sua conformazione, si offre come teatro a cielo aperto, perfetto per accogliere eventi
direttamente sotto le stelle, fanno di Spoleto la location naturale del festival, lontana com’è da una straniante modernità.
I personaggi chiamati a partecipare con le loro performance fanno parte del settore della prosa, della lirica, della danza, dell’arte marionettistica, dell’arte oratoria, della musica, del cinema, della pittura e, dagli anni 80, del settore medico-scientifico con “Spoletoscienza”, che propone congressi tenuti e partecipati anche da scienziati e numerosi ricercatori internazionali.
Rimanendo nel settore musicale va detto che il Festival dei Due Mondi non tralascia la tradizione nostrana. Ogni anno sono protagonisti cantautori e artisti italiani e quest’anno salirà sul palco, allestito nella splendida cornice di Piazza Duomo, “il Principe” Francesco De Gregori che delizierà la piazza spoletina con la tappa del suo attuale tour. La data evento sarà quella del 7 luglio alle ore 21.45, i prezzi variano da 70 euro (settore gold) a 15 euro (parterre). Al termine del festival, come da tradizione, si esibiscono a Piazza Duomo le orchestre filarmoniche più prestigiose del mondo per l’appuntamento che, di edizione in edizione, richiama e raccoglie migliaia di appassionati. Festival dei Due Mondi protagonista anche su pellicola: un cortometraggio sull’evento ha vinto la menzione speciale ai Nastri d’Argento-Documentari 2018 con il titolo “Il mondo in scena. Spoleto 60 anni di Festival”. Il film documentario di Benoît Jacquot e Gérald Caillat, da un’idea di Giorgio Ferrara, si propone come “un omaggio ad un luogo che esprime cultura internazionale navigando con leggerezza tra passato e presente”. Non possiamo che definire queste parole una sintesi perfetta del Festival.