LA MIA PASTICCERIA CAPOVOLTA
Si avvicina il Natale, e noi andiamo in Campania (precisamente ad Avellino) nella pasticceria di Carmen Vecchione, dove il panettone è un must 365 giorni l’anno
“Questo grande amore verso la realizzazione di dolci credo provenga dal mio essere meticolosa al limite del maniacale, e la pasticceria è la materia
della precisione per eccellenza. ”
Carmen Vecchione, pasticcera
Se siete convinti che il panettone sia un dolce esclusivamente natalizio, forse non siete mai stati nella pasticceria Dolciarte ad Avellino, dove non è strano trovare questo prodotto anche in piena estate. Carmen Vecchione ha sfatato il tabù che vuole la pasticceria come mondo “esclusivo” maschile, e nel suo capovolgere le regole ha deciso di produrre e commercializzare un dolce tipicamente settentrionale, e natalizio, nella sua Avellino, durante tutto l’anno. Carmen ci ha spiegato la sua visione di pasticceria d’avanguardia, aprendoci idealmente le porte del suo goloso laboratorio.
Carmen, iniziamo con lo sfatare un tabù. La pasticceria non è solo roba da uomini…
È un dubbio che un po’ tutti si pongono. Si tratta di un lavoro adatto a tutti, ma che si sposa poco con quella visione prettamente “domestica” della donna, cioè di quella figura completamente dedita alla cura della casa e dei figli. Questa attività mi tiene sì lontana dalla famiglia, ma ho la fortuna di avere un compagno e molti parenti accanto che oltretutto lavorano con me e che mi danno una grossa mano. Da cosa nasce questa passione per la pasticceria? Ho iniziato a dedicarmici abbastanza tardi, prima mi sono laureata in Economia e avevo in mente di intraprendere tutt’altro percorso.
Cominciai a lavorare in un ristorante ad Avellino e da lì la mia passione per il cibo e per la pasticceria è cresciuta di giorno in giorno. Questo grande amore verso la realizzazione di dolci credo provenga dal mio essere meticolosa al limite del maniacale, e la pasticceria è la materia della precisione per eccellenza.
Quest’anno ha celebrato i 10 anni dell’apertura del suo locale, Dolciarte.
Come si fa a mantenere alto il livello qualitativo per tutto questo tempo?
Ci vuole tantissimo lavoro, ma per me non è un sacrificio, perché l’impegno è direttamente proporzionato all’amore che metto in quello che faccio.
Molti, forse, fossero stati al mio posto avrebbero abbandonato, ma la mia passione è tale da continuare, anche perché grazie al lavoro ho trovato equilibrio nella mia vita.
Lei è anche madre, il lavoro in pasticceria le ha tolto tempo da dedicare alla famiglia?
Purtroppo sì, non sono la classica mamma che accompagna i bambini a lezione o prepara il pranzo la domenica. Per fortuna i miei figli, appena escono da scuola, riescono a venire in pasticceria, quindi rimangono vicini a me. Mi consola che loro vedano la pasticceria come un ambiente famigliare, come una seconda casa, e si sentano a loro agio. Questo comunque spero non influisca sulle loro scelte professionali future. Saranno liberi di fare quello che più li appassiona come sono stata io libera di scegliere questo percorso. La Campania è più famosa per latticini e pizze che per i panettoni, più vicini alla tradizione settentrionale. È stato difficile affermarsi con questo prodotto nella sua terra?
Quando abbiamo iniziato è stato complicato, ma la strada è stata in discesa perché parliamo di un prodotto così buono e apprezzato da tutti che siamo riusciti a commercializzarlo da subito. In Campania comunque siamo una bella squadra di pasticceri, anche i miei colleghi si danno molto da fare. Ora credo addirittura che, nell’arco di tutto l’anno, si possa trovare più facilmente un panettone in Campania che in una pasticceria di Milano.
“Credo che, nell’arco di tutto l’anno, si possa trovare più facilmente un panettone in Campania che in una pasticceria di Milano. ”
Carmen Vecchione, pasticcera