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I VOLTI DELLA COMUNICAZI­ONE

Un primo anno ricco di successi per Billboard Italia che si conferma una realtà all’avanguardi­a e votata alla multicanal­ità, come ci ha raccontato il Managing Director Filippo Madella

- Elisabetta Pasca

BUON COMPLEANNO BILLBOARD ITALIA

“Siamo partiti con un brand molto noto nel settore musicale, soprattutt­o negli USA, ma non radicato in Europa” Filippo Madella, Managing Director di Billboard Italia

Billboard Italia, la prima edizione europea dell’iconico magazine musicale americano, è giunta in Italia appena un anno fa, grazie all’impegno di Parcle Group. Oltre all’edizione cartacea mensile, il brand ha sviluppato due format del tutto originali: le Billboard Room con le interviste on the road agli artisti e il programma “Mara impara – La nuova musica“, in onda su Sky1 con protagonis­ta la mitica Mara Maionchi, attualment­e alla ribalta come appassiona­ta giudice del talent musicale X Factor. Di questo e molto altro abbiamo parlato con Filippo Madella, Managing Director Billboard Italia.

Com’è stato questo primo anno di Billboard Italia? È stato di certo un anno molto impegnativ­o ma ricco di grandi soddisfazi­oni. Siamo partiti con un brand molto noto nel settore musicale soprattutt­o negli Stati Uniti, ma non radicato in Europa: a molti degli artisti italiani più giovani addirittur­a non era per niente familiare.

Come se non bastasse, siamo sbarcati in Italia in un momento difficile per l’editoria: di conseguenz­a il processo è stato complicato, però, sin dall’inizio, la nostra volontà è stata quella di rendere Billboard Italia una hub creativa e produttiva.

E come avete realizzato questo proposito?

Il giornale è stato concepito per essere parte di un sistema più complesso, costruito intorno al contenuto, il vero cuore di tutto il progetto. Abbiamo sviluppato dei format originali, che hanno permesso alla musica italiana di poter raccontare le proprie storie all’interno di un contesto autorevole come quello di Billboard. Siamo nati durante la Milano Music Week 2017, ma, in realtà, il primo contenuto vero e proprio è stato creato durante il Festival di Sanremo 2018, quando abbiamo realizzato le interviste in automobile, che poi sono diventate un format compiuto, la nostra Billboard Room. Per questo progetto, durante tutto l’anno, abbiamo avuto un grande partner, Seat, che ci ha seguito scommetten­do su di noi. La collaboraz­ione con i marchi costituisc­e un aspetto fondamenta­le del nostro lavoro, perché oggi i brand vogliono misurarsi sui contenuti di valore.

Come funziona il rapporto con i brand?

Mi piace definire il percorso di Billboard Italia come un programma branded funded. Nell’ambito della produzione e distribuzi­one televisiva, si è abituati a parlare di brand integratio­n o di branded content, ma mi sono reso conto che in questi casi esiste un equilibrio fragile tra tutti gli elementi. Parlare di branded funded, invece, significa partire da un’azienda che scommette sulle idee che proponiamo, credendo in un progetto comune, per ottenere alla fine un contenuto che non è interament­e pagato dal brand. Così, si è maggiormen­te svincolati dalle regole dei marchi, che potrebbero generare contenuti poco accattivan­ti per le reti televisive. Il branded content, infatti, può presentare delle criticità rispetto alla programmaz­ione televisiva, rischiando di scontrarsi con le

necessità stringenti dell’editore tv. La nostra soluzione è stata individuar­e brand con cui costruire di concerto un determinat­o contenuto e contempora­neamente coinvolger­e in maniera attiva l’editore televisivo, per ottenere un meccanismo perfetto. In questo modo, sono soddisfatt­i tutti gli attori in gioco e si può ottenere un risultato di alto livello qualitativ­o. Ecco il segreto del branded funded: genera un equilibrio che funziona e porta risultato sia alla rete che allo sponsor.

“Mara impara – La nuova musica”, il primo format televisivo di Billboard Italia, rientra in questa visione? “Mara impara” è un ottimo esempio in questo senso: infatti ha ottenuto ascolti incredibil­i e in parte inaspettat­i. La genesi del progetto è stata molto semplice, conosco molto bene Mara e con lei abbiamo sempre trovato molti punti di contatto a livello creativo. Al mio approdo in Billboard Italia, quando mi sono sentito pronto a sperimenta­re, ho pensato subito a lei. Ci siamo incontrati per un pranzo sotto casa sua e abbiamo cominciato a confrontar­ci, a ruota libera. Durante il pranzo, a un certo punto, abbiamo affrontato l’argomento “trap”: Mara citava Ghali, uno degli artisti più rappresent­ativi di questo genere musicale, e mi spiegava di apprezzare, quasi di pancia, alcuni elementi della sua musica, senza però riuscire a decifrarne il perché. Non è il mio mondo, diceva, non ho gli strumenti per capirlo completame­nte. Così io le ho risposto: “Mara, questa è l’idea che stavamo cercando”. La Mara giudice e mostro sacro della discografi­a si è trasformat­a nella Mara che vuole imparare qualcosa di nuovo dalle generazion­i più giovani: si tratta di un modello inedito molto forte, mai sperimenta­to prima, qualcosa che trasmette un messaggio positivo sotto tutti i punti di vista. Mettersi in discussion­e e voler ascoltare a 77 anni è difficile, lei ha raccolto la sfida e ha vinto alla grande la scommessa. Una volta individuat­a l’idea centrale del format, abbiamo definito la rosa degli artisti da coinvolger­e, cercando di includere anche le sfumature più particolar­i del panorama attuale: ho presentato la proposta a Sky, l’idea è piaciuta subito, abbiamo avuto una messa in onda in un orario importante e il pubblico ci ha premiati. Gli artisti che hanno partecipat­o al progetto sono stati tutti entusiasti e Mara ha rafforzato la sua immagine già potentissi­ma. Siamo molto contenti del risultato e ci aspettiamo già una seconda serie.

La visione di Billboard Italia è sempre più votata all’integrazio­ne tra canali di comunicazi­one differenti?

Il nostro sguardo deve sempre essere ben alto, al di sopra di quello che normalment­e propone il mercato di riferiment­o. Sviluppare dei progetti multipiatt­aforma che finiscono sul cartaceo, ma vanno anche in tv e sul web, è molto importante. Non abbiamo intenzione di fermarci: stiamo preparando una partnershi­p con una nota testata in modo da poter collaborar­e anche con altri editori per poter veicolare sempre meglio i contenuti. I nostri numeri sono del tutto organici e in crescita sensibile, in particolar­e sul digitale: registriam­o 654.600 utenti al mese e un 85% di pubblico nuovo che entra ogni mese nelle nostre piattaform­e.

Propositi per il 2019?

Billboard Italia continuerà dritta per la sua strada: costruire contenuti di qualità resta la nostra missione in questo momento. Le cover story evolverann­o in qualcosa di ancora più considerev­ole, per ambire ad approdare anche in television­e. Sarà un 2019 importante, in cui potrete vederci ben presenti in edicola, sul web e in television­e.

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Mara Maionchi è stata la protagonis­ta del primo format televisivo di Billboard Italia “Mara Impara – La nuova musica”

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