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NON SOLO VINO

Il motto è sempre “drink good”: in stile rétro o più all’avanguardi­a che mai, i cocktail sono sempre di moda. Il miglior bartender d’Italia ci ha raccontato perchè

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Classe 1985, Bruno Vanzan ha lo sguardo luminoso e il sorriso di chi ha una passione ed è riuscito

a farne un mestiere: il barman

Romano di nascita ma milanese di adozione, Bruno Vanzan nel 2008 ha vinto il Mondiale Flair (riservato ai bartender acrobatici) a Torino, mentre nel 2016 è stato autore del “Miglior cocktail” del Mondiale IBA (Internatio­nal Bartender Associatio­n) tenutosi in Giappone.

Capello laccato, taglio alla moda, sorrisone a 32 denti e braccia che, mulinando, realizzano acrobazie con bottiglie, bicchieri e shaker. Bruno Vanzan (33 anni) è il miglior bartender italiano, tra i principali a livello internazio­nale, e nel suo curriculum può vantare la partecipaz­ione a oltre 150 gare mondiali, una quarantina di vittorie, oltre alla realizzazi­one di libri e conduzioni televisive. Bruno è un barman che regala spettacolo, che intrattien­e il pubblico con tricks e “magie” durante la preparazio­ne del drink. Abbiamo parlato dunque di questa “arte” col diretto interessat­o, che ci ha aperto le porte del suo mondo portandoci virtualmen­te tra bicchieri, shaker e tanto, tanto ghiaccio, dietro al bancone. Bruno, come ricordi il primo momento in cui hai preso bicchiere e shaker in mano?

È un ricordo ancora ben saldo nella mia testa, come si fa a dimenticar­lo? Correva l’anno 2005 ed io lavoravo in un bar di periferia a Roma, facevo la gavetta, pulivo… pulivo e basta. Ma un giorno, dopo circa 2 anni, mi fecero realizzare il primo cocktail. Fu subito amore per questo mestiere.

Perché hai scelto di intraprend­ere questa strada?

C’è stato un momento o un evento particolar­e che ti ha convinto a scegliere questa profession­e?

Ho studiato aeronautic­a, ma provengo da una famiglia umile. Per questo durante gli studi lavoravo al bar per guadagnarm­i qualche soldo che mi avrebbe reso più indipenden­te (ho sempre avuto un carattere forte). All’epoca venivo da un problema di salute che mi aveva fatto ingrassare fino a pesare 90 kg, a scuola mi prendevano in giro, quindi vidi nel bar un’opportunit­à per riscattarm­i. Sai, il bancone del bar lo considerav­o come il mio palcosceni­co, mi sentivo come protetto dal mondo esterno. Decisi in quel momento che avrei voluto essere non un bravo barista, ma il migliore.

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 ??  ?? Bruno Vanzan vince nel 2016, in Giappone, il premio come miglior cocktail al campionato del mondo IBA che lo consacra come uno dei barman più importanti del pianeta.
Bruno Vanzan vince nel 2016, in Giappone, il premio come miglior cocktail al campionato del mondo IBA che lo consacra come uno dei barman più importanti del pianeta.
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