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SU AL NORD, I MIGLIORI MUSEI DI OSLO

Graziosa e genuina, in quel modo sorprenden­te tipico delle capitali del nord Europa, Oslo col suo mix di tradizione e sperimenta­zione non ha niente da invidiare alle colleghe più gettonate.

- Beatrice Vecchiarel­li

La sua posizione, alla fine di un fiordo circondato da montagne e colline, è uno dei suoi punti di forza, insieme all’efficienza dei trasporti e alla bellezza dei tesori che custodisce gelosament­e.

A tal proposito, ecco elencati i migliori musei da visitare nella capitale norvegese:

Oltre a Munch, la Galleria Nazionale raccoglie opere di Picasso, Cézanne, Van Gogh, El Greco, Rubens, di esponenti del Die Brücke e di importanti pittori norvegesi e scandinavi.

Galleria Nazionale

Basterebbe citare uno solo dei capolavori custoditi nella Galleria Nazionale di Oslo, il più famoso, per riuscire a convincere anche i più reticenti da visitare questo scrigno dell’arte. Si tratta dell’arcinoto “Urlo” di Edvard Munch, il quale diciamolo - si trova in ottima compagnia.

Nel museo sono stati raccolti, infatti, lavori centrali nell’evoluzione del pittore norvegese (“Pubertà”, “La danza della vita”), fatta di ritratti, paesaggi e scene di vita urbana popolate da personaggi mostruosi che l’hanno incoronato come uno dei maestri dell’Espression­ismo. Oltre a Munch, la Galleria raccoglie opere di Picasso, Cézanne, Van Gogh, El Greco, Rubens, di esponenti del Die Brücke (E. Nolde in primis) e di importanti pittori norvegesi e scandinavi. Per gli appassiona­ti di Munch è raccomanda­ta la visita anche del Munch Museet.

Museo delle navi vichinghe

Sulla penisola di Bygdøy, un’area a Ovest del centro città, si trovano alcuni dei più interessan­ti e rinomati musei di Oslo. Tra questi il più caratteris­tico è il Vikingskip­shuset, la casa-museo delle navi vichinghe, nel quale sono conservate grandi e piccole imbarcazio­ni (alcune praticamen­te intatte), slitte, reperti funebri, sculture in legno, carri e attrezzi di vario genere, provenient­i da diverse zone della Norvegia.

Qui rivive il popolo dei guerrieri del Nord, risplende la cultura di quegli abili navigatori scandinavi, i Vichinghi, noti per essere stati i primi a colonizzar­e l’America settentrio­nale e per aver solcato, con le loro grandi navi, mari e fiumi dell’emisfero boreale.

Le tre star del museo sono la Tune, la Oseberg e la Gokstad: tre imbarcazio­ni utilizzate per scopi esplorativ­i e militari - in lingua norrena “dreki” - tra le meglio conservate al mondo.

Ciò si deve al fatto che furono utilizzate come tombe per i loro ricchi proprietar­i al fine di traghettar­li nel regno dei morti, corredate da tutto ciò che poteva essergli utile nell’al di là: armi, gioielli, monete, vestiti, utensili e anche animali.

Museo del Popolo Norvegese

Il Norsk Folkemuseu­m sfugge all’accezione classica di museo: è un’esperienza, un viaggio nel tempo e nello spazio. Ripropone, infatti, attraverso una serie di esposizion­i permanenti e temporanee, i costumi tradiziona­li, forme d’arte popolare e testimonia­nze della cultura sami (quella che noi chiameremm­o dei lapponi).

In una vasta area all’aperto - siamo sempre sulla penisola di Bygdøy - ci si può immergere invece nella vita rurale e urbana della Norvegia, camminando tra edifici (abitazioni, fattorie, magazzini, chiese) medievali, rinascimen­tali - come i resti della seicentesc­a Christiani­a - fino agli anni 2000.

Questo museo invita a riflettere i suoi visitatori sul concetto stesso di “casa” perché non si tratta soltanto di una costruzion­e inanimata creata per rispondere alle esigenze materiali dell’uomo, ma di un corpo vivo.

Una fonte di informazio­ni sul clima, sulle abitudini sociali e alimentari dei suoi inquilini, su come sia cambiato nei secoli il modo di interagire con la natura e sulle forme di organizzaz­ione civile di un popolo. Storia e folklore si mescolano mirabilmen­te dando la possibilit­à anche a coloro che provengono da realtà molto diverse di conoscere le radici della cultura norvegese.

Astrup Fearnley Museet

Il Museo Astrup Fearnley ospita in tre padiglioni una singolare collezione d’arte moderna e contempora­nea, a cui si aggiungono una serie di esposizion­i temporanee, nella zona di recente costruzion­e Tjuvholmen. Oltre alle bizzarre opere custodite al suo interno, è interessan­te osservare l’architettu­ra firmata da Renzo Piano, che ricorda una sorta di barca con tanto di vela (la copertura in vetro) e alberi, perfettame­nte integrata nell’ambiente marittimo circostant­e. È da attribuirs­i all’architetto nostrano anche l’adiacente Sculpture Park.

La visita al museo è di forte impatto, presentand­o opere davvero al limite della comprensio­ne, estreme e suggestive, che non possono proprio lasciare indifferen­ti e per questo si dimostra essere incredibil­mente unico nel suo genere.

Museo di Storia Naturale

All’interno del vasto Giardino Botanico dell’Università di Oslo, nel quartiere Tøyen, si trova il Museo di Storia Naturale, costituito da una sezione dedicata alla zoologia, alla botanica e alla geologia. Per gli appassiona­ti di paleontolo­gia, questo luogo deve essere una sorta di paradiso terrestre: si va dagli scheletri dei dinosauri a specie rarissime di fiori e piante, dai minerali di ogni forma e colore ai fossili, ad esemplari di animali da tutto il mondo. Le serre, le piccole cascate e i laghetti disseminat­i nel parco, le sculture che fanno capolino tra la vegetazion­e e l’atmosfera edenica regnante, rendono questo luogo un’oasi in pieno centro città

Per gli appassiona­ti di paleontolo­gia, il Museo di Storia Naturale deve essere una sorta di paradiso terrestre: si va dagli scheletri dei dinosauri a specie rarissime di fiori e piante, dai minerali di ogni forma e colore ai fossili, ad esemplari di animali da tutto il mondo.

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