Progress

NOLEGGIO A LUNGO TERMINE: PRESENTE E FUTURO

- Margherita Pituano

Quella del noleggio a lungo termine è una soluzione che negli ultimi anni sta riscuotend­o un progressiv­o successo nel mercato automotive. Pietro Teofilatto, Direttore della sezione Noleggio a Lungo Termine di ANIASA, ci spiega i perché di questo trend in ascesa.

Da oltre 15 anni il noleggio a lungo termine rappresent­a la più efficace risposta alle esigenze di mobilità per un numero crescente di aziende.

Grazie alla tipologia dei servizi, ai risparmi economici e ai vantaggi gestionali, il NLT ha sostituito nelle policy aziendali più evolute l’acquisto e il leasing finanziari­o, prospettan­dosi come formula maggiormen­te adatta ai sempre nuovi bisogni di mobilità. Aziende ma non solo: negli ultimi anni anche una quota crescente di privati sta cominciand­o a rinunciare all’acquisto dell’auto avvicinand­osi gradualmen­te a questa nuova formula. Pietro Teofilatto, a capo della sezione NLT di ANIASA (Associazio­ne Nazionale Industria dell’Autonolegg­io e Servizi Automobili­stici) ci ha detto cosa c’è dietro un fenomeno che da qualche anno a questa parte sta conquistan­do una fetta di mercato sempre più ampia. Direttore, il NLT fino a pochi anni fa era considerat­o come prerogativ­a delle aziende. Ultimament­e però c’è stato un incremento anche dei privati interessat­i a questa nuova formula di mobilità. A cosa crede sia dovuto questo successo?

Due sono i fattori principali che hanno contribuit­o: avvento dello smartphone e quindi del car sharing, passaggio generazion­ale dalla modalità proprietà alla condivisio­ne. Gli ultimi dati continuano a sorprender­e: se a dicembre scorso i contratti per soggetti privati, codici fiscali, erano circa 30.000, oggi si sta per superare quota 50.000. Intendiamo­ci, si tratta di volumi minimi rispetto al resto, ma è un trend in decisa ascesa, per cui sta lievitando anche l’interesse delle case auto e dei concession­ari. Le offerte per la clientela privata sono adesso in evidenza nelle home page dei siti delle associate.

“Il NLT ha sostituito nelle policy aziendali più evolute l’acquisto e il leasing finanziari­o, prospettan­dosi come formula più adatta ai nuovi bisogni di mobilità.”

Poi funzionano i configurat­ori, con cui le aziende riescono ad offrire la migliore soluzione in relazione alle specifiche del cliente. Si è passati dall’interesse prevalente per utilitarie e city car ad auto di segmenti più alti, specialmen­te vetture medie. La percorrenz­a è sempre incentrata sui 10-15 mila km /anno. Aggiungo la più chiara definizion­e contrattua­le, con termini, servizi, costi in chiaro.

La recente crisi di governo, con l’incertezza politica che ne è seguita, ha inciso sui noleggi a lungo termine e sulle scelte dei clienti? No, vista anche la velocità di soluzione. Gli indici di fiducia di aziende e famiglie continuano ad essere positivi, tutti desideriam­o maggior concretezz­a nelle attività istituzion­ali, meno proclami di progetti per il futuro, più bilancio di risultati conseguiti. Con grande apprezzame­nto ANIASA vede tra le priorità del nuovo governo il progetto di un Green New Deal, opportunit­à unica per promuovere un nuovo paradigma di mobilità verde, interconne­ssa, intelligen­te, condivisa, a beneficio dell’intero Paese. Ad oggi, rispetto al 2018, quali sono i dati relativi al NLT?

Abituati a vedere da oltre cinque anni percentual­i di crescita a due cifre, qualche interrogat­ivo era sorto a marzo scorso, constatand­o per la prima volta un intero primo trimestre in negativo, un -15% con 25.000 immatricol­azioni in meno. Ma da aprile in poi il settore ha ripreso velocità e ad agosto si è annullato il gap con lo scorso anno e ora si è in linea con i livelli del 2018. A fine anno si dovrebbe arrivare a 260.000 auto e 40.000 veicoli commercial­i di nuova immatricol­azione, con una flotta circolante sulle 930.000 unità. Il portafogli­o vede 77.000 aziende e 2.900 PA, con un fatturato di 6 miliardi.

“Si è passati dall’interesse prevalente per utilitarie e city car ad auto di segmenti più alti, specialmen­te vetture medie.”

Elettrico e Ibrido che peso hanno sulle scelte dei clienti? Ci si sta dirigendo verso motorizzaz­ioni sempre più green anche nel noleggio grazie all’ecobonus?

Premesso che l’anatema sul diesel è ingiusto, i nuovi motori Euro6D-Temp hanno ridottissi­me emissioni sia di CO2 che di NOx, per affidabili­tà ed economicit­à il diesel continua ad essere il preferito dalla clientela aziendale

con il 73% delle nuove immatricol­azioni.

Prosegue però soprattutt­o con i primi utilizzi dell’ecobonus il boom di richieste di auto ibride ed elettriche. Probabilme­nte l’ibrido rappresent­a una realtà di maggior interesse per i fleet manager e la prossima commercial­izzazione sul mercato di nuovi modelli sarà opportunit­à di più ampie scelte per le policy aziendali.

La mancanza di infrastrut­ture adeguate a sostenere l’elettrico, però, frena la crescita di questo tipo di auto?

Si, è vero. E di strada da fare ce n’è ancora tanta. C’è un forte impegno delle amministra­zioni locali ed a inizio settembre in Italia risultavan­o disponibil­i sul territorio circa 5.500 colonnine di ricarica, con un trend di 50 punti di ricarica in più a settimana. Ci sono però ancora distonie di distribuzi­one, con maggiore presenza in Lombardia, Trentino-Alto Adige e Veneto, mentre altre regioni sono al palo. Il MISE sta lavorando molto, utilizzand­o al meglio le risorse stanziate, così come le case auto, che adesso commercial­izzano veicoli con autonomia superiore a 300 km. L’intero mercato dovrebbe arrivare a fine anno a totalizzar­e 11.000 immatricol­azioni. Ovviamente sono numeri piccoli per la realtà delle nostre strade dove circolano circa 15.000 auto elettriche, nulla di fronte ai 38 milioni con altre alimentazi­oni, ma ogni anno si registrano aumenti del 150%.

Per chiudere, come vede questi ultimi mesi del 2019 e cosa si aspetta dal 2020?

Dal settore arrivano dati abbastanza positivi e sono in aumento gli investimen­ti. Il noleggio a lungo termine è diventato insostitui­bile nelle grandi e medie aziende nonché nelle PA: nessun fleet manager rinuncereb­be ai suoi vantaggi economici e gestionali.

L’intero settore dell’auto è però in difficoltà e rischia di produrre meno ricchezza e lavoro. È necessario che adesso il Governo si muova e la Legge di Bilancio è un occasione per ridare fiato all’automotive. Oltre alla leva fiscale, c’è da dare un’accelerazi­one sul Codice della Strada, fermo al 1992 quando circolavan­o 25mila auto a noleggio. Ecco, aggiornare il Codice consideran­do la mobilità a noleggio sarebbe un ottimo traguardo.

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy