Voce dal sen sfuggita
Alcuni anni fa, dopo un caso di uxoricidio-infanticidio, una mia amica teorizzò la superiorità morale delle omicide femmine rispetto agli omicidi maschi. Se è una donna a sgozzare i suoi bambini – questa era la sostanza – va capita, perché chissà di quali violenze è stata oggetto per arrivare, come reazione, a commettere un crimine di tal fatta, e bisogna aiutarla a recuperare il senno; viceversa se è un uomo ad ammazzarli, ebbene sbattetelo in galera e gettate le chiavi! Col passare dei minuti, quando i commenti dei follower la aiutarono a comprendere la mostruosità di quest’affermazione, tentò una retromarcia, ma ormai le era scappata, e, come diceva Metastasio, voce dal sen sfuggita/poi ritrattar non vale. Lo scorso 25 novembre, giornata contro la violenza sulle donne, un’altra mia amica mandò tutti gli uomini del mondo a morire ammazzati, salvo poi arrampicarsi sugli specchi sostenendo che la sua voleva essere solo una battuta. Nemmeno qui una letturina al Metastasio guasterebbe. Sempre a novembre, dopo il debutto di questa rubrica, un’altra amica mi inviò una lettera in cui ripercorreva le sue disavventure di crossdresser nell’Italia bigotta di tanti anni orsono, quando per una ragazza indossare un paio di jeans e atteggiarsi in modo non canonicamente femminile significava come minimo essere additata a sgualdrina. Comodo, fare il crossdressing in abiti femminili, adesso che vi abbiamo spianato la strada, scriveva. Adesso potete indossare abitini frivoli e colorati, sandalini deliziosi, tacco dodici, foulard e accessori. (…) Sicuro, dovete ancora subire oc- chiate traverse, sberleffi, insulti. Vi deridono e vi bullizzano. Ma ricordatevi che è niente, rispetto a quello che hanno fatto a noi. Io reagii con durezza, contestandole quello che lei sapeva benissimo, cioè che quel “niente” e quel “comodo” per me hanno significato la perdita di un posto di lavoro da dirigente, il dover ricostruire tutto da zero, il ritrovarmi in mezzo a una strada e vivere nell’angoscia per 18 mesi prima di ricostituire un reddito di base a un’età in cui la gente inizia a raccogliere i frutti della propria fatica. L’amica mi ha chiesto scusa, cercando di metterci una pezza, ma la legge del Metastasio vale pure per lei. Così come vale per me, sia chiaro. Poco prima di Natale un gruppo di amici mi spedì l’articolo di un giornale cattolico in cui si contestava la decisione di National Geographic di pubblicare la foto di una bimba transgender di nove anni. Io, memore dei pregiudizi che ho patito, risposi con un’isterica filippica contro i cristiani, non solo i cattolici, additandoli a padri di ogni razzismo e discriminazione. Sull’onda del mio sfogo, dimenticavo che fare d’ogni erba un fascio è semplicemente stupido, e che tanti dei miei attuali amici e sostenitori provengono proprio dagli ambienti che così malamente etichettavo. Morale: vietate le teorizzazioni da psicologi della domenica, vietati gli atteggiamenti aggressivi, vietato soprattutto prendersela con chicchessia. Meglio, molto meglio, sciogliere i propri risentimenti nella solarità di un sorriso ed esprimere sempre e soltanto positività. Non si trattien lo strale/quando dall’arco uscì.