GOLOSITÀ
Una piccola azienda nel cuore della Lugana
Cascina Madalena
Cascina Maddalena, tre generazioni di amore per i campi, la vigna e il buon vino, nella terra del LUGANA, una piccola zona vitivinicola a sud del lago di Garda, dove il vitigno TURBIANA affonda le proprie radici nell’argilla e gode del clima mite di questo lago.
LA STORIA “È nella vigna che bisogna stare più che in cantina. È nella vigna che crei il tuo vino. È nella vigna che fai la differenza”. Questo è l’insegnamento che Raffaella e Luciano hanno trasmesso ai figli Mattia, Elena ed Elisa, insieme all’amore per la terra, le viti e l’uva che generano il buon vino. Del resto “si tirano su le vigne come i figli”, in famiglia e con amore. La storia di Cascina Maddalena unisce tre generazioni e risale alla metà del secolo scorso. La guerra era da poco conclusa quando nonno Giuseppe con suo fratello iniziò l’avventura in Lugana acquistando la Cascina Maddalena nel comune di Sirmione. Era il 1946. Successivamente Luciano e la moglie Raffaella decisero di abbandonare completamente i seminativi e investire sui moderni impianti viticoli. Nei suoi quattro ettari di terreno la famiglia Zordan oggi coltiva oltre alla Turbiana, il Marzemino e il Cabernet Sauvignon. Da alcuni anni è la terza generazione, quella dei figli Mattia, Elisa e Elena a guidare l’azienda. Mattia ama fare il vino: non gli importa di espan-
per lui quello che davvero è importante è fare il vino come va fatto, partendo dalla cura della vigna. Lo troverete tra le sue vigne sotto il sole dell’estate e il gelo dell’inverno, ma mai in ufficio. Elena invece è la donna delle fiere, la pr dell’azienda, dove c’è da far assaggiare il loro vino e rappresentare Cascina Maddalena lei non manca. Elisa si occupa dell’agriturismo insieme a mamma Raffaella e da qualche anno ha iniziato ad investire tempo ed energie nelle degustazioni, si prende cura dei clienti, li coccola e gli fa conoscere i prodotti di Cascina Maddalena con la stessa passione respirata in famiglia. Il 2017 è un anno decisivo per Cascina Maddalena: l’azienda si rinnova con il lancio delle nuove linee di bottiglie. «Presentiamo il restyling del “contorno” – affermano i fratelli Zordan – ma il lavoro più importante è sempre quello che troviamo nel bicchiere, frutto di fatica e passione». La sensibilità dei giovani, ereditata dal nonno Giuseppe e maturata nel campo insieme ai genitori Luciano e Raffaella, sa cogliere le sfide del presente e anticipare il futuro. «Siamo sempre più attenti a quello che ci circonda, ascoltiamo la nostra terra e ci impegniamo a rispettarla di più, vogliamo rendere il consumatore consapevole di quello che ha nel bicchiere. Oggi essere rivoluzionari significa togliere, più che aggiungere, rallentare più che accelerare, e la nostra scelta, forse controtendenza rispetto al mercato, punta sulla tutela del territorio e del vivere sano più che a un incremento delle quantità e dei profitti».
IL CAMBIAMENTO 2017 Il restyling delle bottiglie nasce dalla terza generazione di Cascina Maddalena, in particolare dalla tenacia di Mattia Zordan, che sente il desiderio di innovare il suo prodotto, introducendo un tocco di freschezza e modernità sulle bottiglie e dedicando più attenzione alla sostenibilità ambientale. «Ci siamo resi conto che era giunto il momento di attuare un cambiamento decisivo – spiega Mattia –. In questo nuovo progetto tutte le etichette hanno un senso ben preciso o una storia da raccontare, perché oltre alla bellezza soggettiva abbiamo voluto dare all’etichetta un’anima, che speriamo ci differenzi e si faccia notare tra tante». Oltre l’immagine rimane la sostanza. Il progetto più importante è partito qualche anno fa nei vigneti, Mattia si è concentrato sulla coltivazione della vigna sostenibile, introducendo pratiche più rispettose dell’ambiente e del consumatore, con onestà e trasparenza. In che modo? «Abbiamo abolito i diserbanti, ridotto il numero di trattamenti sistemici e utilizzato prodotti a minore impatto ambientale. E da quest’anno applicheremo la tecnica della “confusione sessuale” per evitare i trattamenti insetticidi molto impattanti». Sempre per tutelare l’ambiente, continua Mattia, «abbiamo deciso di abbandonare nelle etichette le lamine a caldo e di sostituire gli scatoloni colorati con scatole non verniciate, resistenti e green».