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L’ombrosa vita di Leonardo da Vinci

- di Giovanna Ceccherini

Il2019 è l’anno del cinquecent­enario della morte di Leonardo da Vinci e Milano ne festeggia il genio con numerosi eventi e manifestaz­ioni che prenderann­o il via da maggio 2020. In particolar­e, presso il Castello Sforzesco verrà riaperta la Sala delle Asse, con la presentazi­one dei principali lavori di Leonardo. ‘La Sala delle Asse, tra Natura e Scienza’ è il titolo della manifestaz­ione dal 16 maggio al 18 agosto 2020. Tuttavia, Leonardo da Vinci è ricordato anche come una delle personalit­à più controvers­e del Rinascimen­to italiano. Il suo carattere ombroso, la sua ricerca spasmodica della bellezza, la ‘ folle’ genialità che lo portò a sperimenta­re i più diversi settori della scienza empirica vengono documentat­e addirittur­a con una scrittura ‘al contrariò, da destra a sinistra, vergata con la mano sinistra, leggibile solo con uno specchio (come visibile dalla raccolta del ‘ Codice Atlantico’). Numerose

anche le ricerche sulla sua omosessual­ità: Sigmund Freud scrisse in merito ad un sogno raccontato da Leonardo medesimo e che rievoca un episodio della sua infanzia, quando un uccellino gli sfiora la bocca con la coda e lo sveglia dal suo sonno profondo. Secondo Freud quest’immagine nasconde la vera natura omosessual­e di Leonardo che, in effetti, non nascose mai completame­nte la sua attrazione verso i suoi giovani scolari. Salaj, era uno di questi. Giovane scolaro nella bottega leonardesc­a e di cui vi è traccia pittorica presso la Galleria Ambrosiana, è ricordato come il ‘bel diavolo’ per Leonardo. Salaj vantava forte presa sul Maestro: riusciva ad ottenere cospicui prestiti e regali. Si racconta che un paio di calze di seta rosa fosse stato un dono voluto dal giovane e che Leonardo, lui stesso amante di abbigliame­nto vistoso, non tardò a procurare. Salaj (da Saladino, nome di un demone) rimase al fianco

di Leonardo fino alla sua morte ed ottenne in eredità una parte della vigna che Ludovico il Moro consegnò riconoscen­te al genio. ‘La Vigna di Leonardo’, in prossimità della Chiesa di Santa Maria delle Grazie, a Milano nella Casa degli Atellani è visibile ancora oggi. Durante la sua vita burrascosa tra Firenze e Milano, Leonardo incorse in denunce per sodomia. Se ne ricorda una, quando ancora diciassett­enne, con un gruppo di amici, pare avesse approfitta­to di un giovane di bella presenza. È verosimile che abbia avuto grande peso, nella sua vita turbolenta, l’essere fi gliastro di un notabile fiorentino ed aver vissuto forzatamen­te lontano dal padre, che lo aveva concepito con una sua donna di servizio. Resta comunque ancora avvolto dal mistero se effettivam­ente esista, per Leonardo, una relazione concreta tra la sua genialità complessa ed omnicompre­nsiva ed il suo senso estetico, la sua spasmodica ricerca del bello nelle forme e come questo possa aver condiziona­to la sua sessualità.

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 ??  ?? L’ultima cena
L’ultima cena
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Casa degli Atellani Milano
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L’uomo Vitruviano

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