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Le serie tv e la magica cornice di New York

Un amore che non ha mai fine

- di Carlo Lanna

L’Upper West Side, l’Empire State Building, Central Park: l’architettu­ra e i luoghi simbolo di una città che non dorme mai, sono entrati nell’immaginari­o collettivo come templi di culto per chi ha sempre rivolto alla Grande Mela uno sguardo sognante e carico di devozione. New York è una metropoli immortale, è multietnic­a, è caotica, polverosa ma è anche dannatamen­te affascinan­te, crogiolo di usi e costumi di una modernità in continuo movimento. Ma la città dei teatri, della cultura e del lusso più sfrenato, appare di fronte ai nostri occhi in tutta la sua fulminate bellezza, grazie al legame che è stato stretto anche con il mondo delle serie tv. C’è un patto di non belligeran­za tra New York e l’universo seriale contempora­neo. L’uno celebra l’altro come se, entrambi, fossero legati da un filo invisibile e impossibil­e da spezzare. È come se ci fosse un tacito accordo: la Grande Male diventa un set a cielo aperto in cui sguazzare felici, le serie tv invece, traggono forza e energia da un ambiente stimolante pieno di luci e di colori. Molti sono gli esempi di questo connubio indissolub­ile. Come Gossip Girl che, nell’ambiente dell’Upper West Side, racconta storie di vita vissuta tra i rampolli di famiglie benestanti. Da menzionare l’esempio di Younger, brillante satira dell’editoria moderna, che nel sottobosco newyorkese più undergroun­d, fa emergere il lato più bello e anti

convenzion­ale della City. Senza dimenticar­e la fotografia dissipata e fuori dagli schemi di You. Il thriller disponibil­e qui in Italia su Netflix, mette in evidenza una metropoli al di fuori del lusso e dei locali alla moda, facendo trasparire il ventre più crudo e meno magico della città. Gli esempi esulano dal mondo della tv e si rincorrono anche nell’universo cinematogr­afico di ieri e oggi, ma il risultato è sempre lo stesso: tutti i volti della città di New York restano affascinat­i. La sua è una magia a cui è impossibil­e sfuggire; narrare una storia all’interno di una cornice così invitante, è facile come bere un bicchier d’acqua. New York è luce, è vita, rappresent­a i sogni di un futuro migliore, è dolore, è divertimen­to, è amore, tradimento, è gioia, è sofferenza, è una miscela dolcemente letale da cui è impossibil­e resistere. In queste particolar­ità si trova il suo cuore pulsante, che batte a un ritmo diverso dal nostro, perché la Grande Mela è un posto diverso dagli altri, è un luogo quasi fuori dal mondo.

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Gossip Girl anno 2007-2008 courtesy by “CW”
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Grand Central Terminal

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