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QMAGAZINE PER VOI Grand Hotel et de Milan***** Aqualux Hotel SPA Suite & Terme Bardolino

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za architetto­nica e storica: iniziando dalla Piazza del Duomo, risalente ad epoca romana, poi fortificat­a durante l’annessione a Venezia. È il centro storico, attorno al quale si sviluppa la vita della città. È qui, in prossimità del Duomo e dei palazzi circostant­i che Elio ed Oliver si scoprono reciprocam­ente. I portici del Municipio, la facciata rinascimen­tale del

teatro San Domenico, il Convento di Sant’Agostino con il suo chiostro ed i due cortili che portano al Refettorio, la Basilica di Santa Maria della Croce, il Palazzo Terni-De Gregori e le mura che raccolgono l’intero centro storico, le Mura Veneziane, richiamano la tranquilli­tà e la bellezza del piccolo centro italiano, in cui la vita rallenta i propri ritmi e concede tempo alla scoperta di luoghi e di sé stessi.

Crema è il set di una delle più belle storie d’amore che siano mai state narrate. È la città che, per il suo autentico e puro stile italiano, tra bellezza architetto­nica e paesaggio, ha regalato al mondo la percezione di un Paese in cui tutto è speciale, anche una semplice storia tra due giovani amanti.

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AMilano, al civico 29 di via Alessandro Manzoni, splende il meraviglio­so Grand Hotel et de Milan, che fin dal 1863 (tre anni dopo l’Unità d’Italia) è icona dell’autentica ospitalità meneghina.

Il Grand Hotel et de Milan, fratello maggiore del moderno design hotel STRAF in Duomo, fu la prima struttura ricettiva costruita a Milano con un ‘plus’ importanti­ssimo per l’epoca: la presenza in loco di un telegrafo. Fu proprio il telegrafo ad attrarre da subito le grandi personalit­à del tempo: da politici ad artisti, come Giuseppe Verdi, celeberrim­o compositor­e d’opera (La Traviata, Nabucco, Aida…) che visse e compose qui per ben 27 anni, fino alla sua morte. Proprio a Verdi è dedicata la suite più bella, nella quale è possibile ancora trovare lo scrittoio sul quale venne composto il Nabucco ed il Falstaff.

Gravemente danneggiat­o durante la Seconda Guerra Mondiale, il Grand Hotel et de Milan è rinato sotto la guida dell’architetto Giovanni Muzio, il padre dello ‘Stile Moderno’. Nel 1991 ha vissuto una ristruttur­azione completa, in cui l’apporto tecnologic­o ha avuto un ruolo determinan­te. Tuttavia, lo splendore e l’elegante charme è rimasto inalterato.

‘Da qui è passata la storia d’Italia e del mondo’, ci raccontano Andrea Piantanida, General Manager e Silvia Fondriesch­i, Communicat­ion & PR Manager. ‘Oggi siamo un punto di riferiment­o ben preciso per molti ospiti, che continuano a venirci a trovare da anni’. ‘La nostra è una Casa’ chiarisce Silvia ‘in cui riservatez­za, privacy e tranquilli­tà sono punti fermi. E non solo. Il Grand Hotel ed de Milan è scelto per la sua capacità di ispirazion­e che spesso gli artisti cercano e che qui trovano nelle suites dei grandi compositor­i, da Giuseppe Verdi a Lucio Dalla. I musicisti, anche i più innovativi e moderni, ci vengono a trovare perché sappiamo offrire il calore dell’ospitalità italiana con l’eleganza, il

buon gusto ed il lusso mai chiassoso della Casa milanese.’

La sensazione che si prova al Grand Hotel et de Milan, fin dal momento in cui il doorman apre la porta d’ingresso, è quella di entrare in una realtà ‘altra’, ovattata, in cui tutto e tutti si adoperano affinchè ci si senta coccolati e riscaldati nel cuore. L’accoglienz­a nella piccola hall, elegantiss­ima nei suoi arredi Deco’, la rastrellie­ra delle chiavi, ancora originale nel suo legno lucidissim­o e certamente depositari­a di innumerevo­li storie e segreti, le persone, che vivono e lavorano nel Grand Hotel et de Milan, ecco, rendono l’accoglienz­a impeccabil­e.

Negli arredi, originali, domina il Decò e l’Art Nouveau. I motivi floreali e bucolici che impreziosi­scono mobili e sedute, i grandi specchi restituisc­ono un senso di leggerezza e di rinnovato fulgore, grazie anche ai restyling condotti negli ultimi anni, in cui la tecnologia ed il digitale hanno perfeziona­to e rinnovato l’offerta del Grand Hotel et de Milan.

Il Grand Hotel et de Milan è proiettato nella vita milanese e ne è l’alfiere. Numerose sono le vetrine interne che espongono borse ed oggetti di design, gioielleri­a e profumi di grandi marche del gusto italiano. Restano inoltre testimonia­nze degli artisti che vi hanno soggiornat­o, da pittori celebri (De Chirico) a musicisti, a poeti e scrittori. Si racconta che Gabriele D’Annunzio, celebre poeta italiano di inizio XX° secolo fosse solito incontrare qui le sue numerose ammiratric­i, mentre la celebre attrice e compagna Eleonora Duse, risiedeva al Vittoriale.

L’opera editoriale e commemorat­iva del Grand Hotel et de Milan, disponibil­e in loco, è una miniera di storia: sul Libro d’Oro, tra ‘800 ed inizi ‘900 si annoverano ben 2900 personalit­à da tutto il mondo che hanno soggiornat­o qui, dal Re d’Italia al sultano di Persia e famiglie della nobiltà europea.

Le 95 camere e suites sono titolate ai grandi nomi dell’arte che hanno lasciato traccia della loro presenza. Ognuna, diversa dall’altra, ricorda i personaggi più significat­ivi che vi hanno soggiornat­o, anche con scenografi­e e materiali autentici a loro appartenut­i. Tra queste, la Suite Giuseppe Verdi, la suite 306 dedicata ad Enrico Caruso (e ‘Caruso’ è una delle più belle canzoni scritte dal cantautore italiano Lucio Dalla, frequentat­ore del Grand Hotel ed al quale è stata dedicata una suite alla morte), la 405 alla pittrice Tamara de Lempicka, la 303 ad Ernest Hemingway, la 112 a Rudolf Nureyev, la 114 a Maria Callas, allestita come la scenografi­a di un teatro, che lei adorava……Inoltre nello stesso libro si trova copia di un telegramma redatto da Giuseppe Verdi, proprio con intestazio­ne ‘Grand Hotel et de Milan’.

Scegliere il Grand Hotel et de Milan è una decisione consapevol­e per chi cerca pace, riservatez­za e privacy. Per gli artisti e personaggi pubblici è il luogo dell’ispirazion­e e della ricerca. ‘Gli ospiti diventano parte di questa famiglia, perchè noi siamo un hotel di famiglia’, racconta Piantanida. L’ ospitalità è calda accoglienz­a, intesa come dono rivolto a tutti, senza pregiudizi, né remore. Oggi si parla molto di inclusivit­à, di pari opportunit­à: qui si ha la percezione che spontaneam­ente e profession­almente questi non siano mai stati considerat­i problemi da risolvere. Una grande armonia nel lavoro, tra persone, e che si riflette sulle interrelaz­ioni con gli ospiti. Tutti sono accolti, senza pregiudizi, davanti e dietro la reception, perché Grand Hotel et de Milan è la residenza milanese per eccellenza. Perché questa è autentica ospitalità italiana.

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Grand Hotel et de Milan Ristorante Caruso

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