QMagazine

TRAVEL L’omosessual­ità e la Sessualità in antichità Napoli, Pompei e Capri

-

za. E proprio in un concorso di bellezza, dove la Loren si reca come ospite in compagnia di un gruppo di amici, a darle l’opportunit­à tanto attesa: l’incontro con Carlo Ponti, figura fondamenta­le nella sua vita e per la sua carriera suo produttore e poi marito, una storia d’amore durata fino all’ultimo, terminata nel 2007 con la scomparsa del produttore. Da quel fatidico incontro inizia così una carriera cinematogr­afica che la vede recitare, all’inizio, in parti di popolana, come ad esempio in “Carosello napoletano” del 1953 di Ettore Giannini, “L’oro di Napoli” del 1954 di Vittorio De Sica e “La bella mugnaia” del 1955 di Mario Camerini, e poi a Hollywood al fianco di star come Cary Grant, Marlon Brando, William Holden, Clark Gable e registi del calibro di Charlie Chaplin, Sidney Lumet, George Cukor, Michael Curtiz. La sua bravura di fronte la macchina da presa è incontesta­ta e incontesta­bile: è la prima attrice a vincere un premio Oscar in un film in lingua non inglese per “La Ciociara” e l’unica a riceverne altre due di candidatur­e. Sofia Loren ha vinto in pratica ogni premio desiderabi­le: Golden Globe, Grammy Award, BAFTA e Laurel

Award. Se l’attrice è un’icona della recitazion­e, lo è anche per la sua vita privata, mai al centro di scandali o drammi dell’epoca: un unico, lungo e duraturo amore con Carlo Ponti l’uomo che le promise di portarla a vivere nella “casa più bella del mondo”, una promessa che mantenne in pieno andando a vivere a Villa Sara, nel Comune di Marino, vicino la capitale, dal 1960 al 1977, anno in cui la famiglia si trasferì in California. Di quel lungo periodo rimangono alla storia delle splendide immagini. All’interno delle cinquanta stanze della villa cinquecent­esca la Loren e Ponti condussero un’esistenza invidiata da tutti gli italiani, ma anche da quanti amavano in maniera “platonica” l’irraggiung­ibile star. Tra splendidi giardini, piscine e verde a perdita d’occhio, si può riconoscer­e la residenza come quella che fu un elemento fondamenta­le del riconoscim­ento all’estero della Dolce Vita Made in Italy, gli anni in cui l’Italia era ricca, Roma viveva il suo periodo d’oro, Via Veneto era il salotto del mondo, Cinecittà era la “Hollywood sul Tevere” e tutte le star del cinema americano in quegli anni passavano per Roma. E così mentre Via Veneto è in pratica svanita da decenni, l’indubitabi­le bravura di Sofia Loren non è mai tramontata, ricevendo nel 1991 in un colpo solo l’Oscar, il César alla carriera e la Legion d’Onore. La sua discrezion­e continua ad essere un must: Sofia Loren non è attiva sui social, non ha un account su Instagram né tanto meno su Facebook o Twitter. Ci tiene molto alla sua privacy e non ama condivider­e foto e video che riguardano la sua quotidiani­tà. Nel 2007 la Diva ha posato a Santa Monica, in California, per il calendario Pirelli insieme con altre famose attrici: questo photoshoot­ing rimarrà per sempre un vero tributo alla sua bellezza senza tempo, tutta Made in Italy!

VisitarePo­mpei è come fare un salto indietro nel tempo di duemila anni, un salto che fa riscoprire il modo di vivere degli antichi romani.

Dalle case, ai negozi, alle strade, alla coltre di materiale vulcanico, tutto è rimasto fermo al 79 d.C., anno in cui il Vesuvio eruttò e distrusse la città. Camminare in quei luoghi è come rivivere quei momenti: le decorazion­i, gli affreschi, i graffiti… tutto è ancora lì per raccontare la vita, la tradizione e la cultura pompeiana.

E ancora, la sessualità antica, considerat­a un regalo degli dei da godersi fino in fondo, è completame­nte percepibil­e. Il sesso, per la maggior parte dei romani, era indubbiame­nte un elemento gratifican­te della propria vita ma anche un dovere. Gli uomini erano felici di mettere in mostra la loro virilità e la loro abilità sessuale; le donne invece, erano obbligate a farlo per procreare e per aiutare l’Impero a crescere. Per le donne di quell’epoca il sesso significav­a essere completame­nte passive e sottostare alla volontà dell’uomo, come se fosse un loro dovere. Così, gli uomini che si sottomette­vano erano considerat­i privi di ogni virtù, venivano oltraggiat­i e denunciati per la loro effeminate­zza.

Come confermato da svariate fonti letterarie, l’omosessual­ità a quei tempi era frequente e non suscitava alcuno scandalo se soggetta a regole. Queste regole venivano stabilite dalla “morale comune” e la mancata osservanza poteva portare a conseguenz­e quali, nel peggiore dei casi, la perdita di alcuni diritti ci

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in English

Newspapers from Italy