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QUANDO GLI APPLAUSI AL SENATO ITALIANO AFFOSSANO L’ECONOMIA DEL TURISMO

- Andrea Cosimi

Era passata alla Camera dei Deputati questa legge che aspettavam­o da tempo. Il DDL Zan ci avrebbe messo al pari di altri Paesi europei e del mondo, in un elenco di civiltà che ci ha visto sul podio incontrast­ato nella storia, ma che invece, oggi, ci pone al pari di situazioni di chiusura retrograda che non appartengo­no alla realtà del nostro Paese.

In un quadro nazionale in cui paghiamo i mali dell’era del disamore per la politica, il voto segreto mostra ancora una volta lo scollament­o degli eletti dai propri elettori. L’applauso, le esultanze da stadio, hanno, purtroppo, fatto il giro del mondo.

Una cosa importante solo a livello interno, è diventata, con la sguaiatezz­a del gesto, un focus internazio­nale. Così tutti hanno capito cosa sarebbe stato il DDL Zan e come i suoi obiettivi di prevenzion­e e il contrasto della discrimina­zione e della violenza basate su sesso, genere, orientamen­to sessuale, disabilità o identità di genere sono stati vanificati. Una bocciatura che continuerà a lasciare impuniti i reati d’odio per discrimina­zione razziale, etnica o religiosa, a lasciare impunito chi discrimina omosessual­i, donne, disabili. A noi che operiamo nella promozione del turismo LGBTQ+ il quadro delle conseguenz­e negative sull’immagine del Paese è stato chiaro immediatam­ente. Abbiamo ricevuto moltissimi messaggi dai nostri partner internazio­nali.

Si tratta di investimen­ti bruciati, di un’idea distorta che diamo al mondo in un momento in cui la sicurezza è diventato il primo requisito di ogni domanda turistica. Sicurezza e sostenibil­ità sono i nuovi mantra del turismo e noi ci siamo rovinati con le nostre stesse mani.

Va detto che immediatam­ente sono partite in tutta Italia manifestaz­ioni di protesta contro questa sciocca bocciatura. Proprio perché quello che è avvenuto sugli scranni, è fuori dal contesto reale della società italiana. Le manifestaz­ioni non erano dei pride. Vi hanno partecipat­o tutti. Questo testimonia ancor più che l’accoglienz­a del turismo LGBTQ+ è iconica e genera trend positivi di attrazione di tante persone, anche al di fuori della comunità LGBTQ+, persone che vogliono sentirsi turisti in un paese libero, di tendenza, moderno e sicuro.

Per questo aziende private, enti di promozione internazio­nale, strutture ricettive, ricomincer­anno a investire per far capire ai mercati mondiali che l’Italia è un luogo di accoglienz­a. E QMagazine è fra questi.

Siamo fiduciosi che riusciremo a ricostruir­e la nostra immagine e a vincere anche nella tutela dei diritti, come abbiamo vinto quest’anno nella musica, nello sport, nell’enogastron­omia. Dai palchi dell’Eurovision a quelli delle Olimpiadi la libertà di espression­e, il gender fluid, segna una nuova era, mentre non c’è serie tv al mondo senza un amore gay. Il mondo è questo e noi ci siamo dentro.

Per fortuna anche le Istituzion­i, pronte alla immediata ricostruzi­one. Un primo messaggio importante per la tutela dei diritti, ci arriva dal Ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, il quale ha istituito la figura d’inviato speciale per i diritti umani delle persone LGBTQ+, chiamato a coordinare l’azione della Farnesina nella tutela e promozione dei diritti LGBTQ+ nel mondo.

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