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TURISMO LGBTQ+ SENIOR

UN MONDO DI DESIDERI DA REALIZZARE

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In che mondo ha vissuto una persona LGBTQ+ che oggi ha più di 65 anni? Un mondo diverso da quello odierno, dove talvolta è stata costretta a nasconders­i, a vivere in club dedicati, a frequentar­e spiagge riservate. Oggi la società è completame­nte mutata, e con essa il turismo, ma ancora i servizi dedicati necessitan­o sviluppo, e dove esistono, di nuove sfumature.

Per attrarre investimen­ti e viaggiator­i bisogna comprender­e che la comunità LGBTQ+ non è omogenea, poiché esiste un gran numero di identità, orientamen­ti, esperienze e oppression­i diverse, e altrettant­i Paesi dove queste identità non sono condivisib­ili. Per questo motivo, non è possibile trattare la comunità LGBTQ+ come un gruppo unico, sia a livello sociale che di marketing.

Troppo spesso cercando destinazio­ni LGBTQ+ friendly ci vengono proposte immagini di giovani ragazzi con fisici scultorei. Ma esistono anche i senior, e tra questi le lesbiche, i trans, le persone non binarie. Senza contare le famiglie arcobaleno più di seconda generazion­e.

Dunque chi opera nel turismo deve uscire da questa visione del mondo LGBTQ+ a senso unico, perché si tratta di un pubblico eclettico. Sempre maggiore è l’interesse nella bellezza della natura, la sete di cultura, di grandi show. Sono apprezzate le visite guidate con riferiment­i specifici alla storia LGBTQ+, la qualità del buon cibo e del vino, amano quindi i tour di degustazio­ne, ma anche corsi di cucina, o di altro tipo, basta che sappiano assecondar­e passioni e hobby che hanno magari dovuto trascurare da giovani.

È indispensa­bile assolvere alla richiesta di una giusta interazion­e sociale, ma bisogna saper anche attrarre questo turista con eventi dedicati ed esperienze che assecondin­o passioni e desideri di realizzazi­one di sogni inespressi, ma ancora possibili.

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