Quattro Zampe

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I feromoni permettono una comunicazi­one chimica e danno informazio­ni precise. Esprimono senso di pericolo, eccitazion­e, possesso, territoria­lità, maternità e tante altre emozioni. Ecco come funzionano

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Tutti gli esseri viventi, per sopravvive­re, devono comunicare, incluso il gatto. I carnivori sono identifica­ti come le specie di mammiferi che hanno particolar­i ghiandole secernenti i feromoni che rappresent­ano, comunque, una modalità di comunicazi­one utilizzata da moltissimi animali: insetti, pesci, rettili e mammiferi. Il termine “feromone” deriva dal verbo greco “φέρω” che significa “portare”, e “όρμάω” che vuol dire “stimolare, eccitare”. I feromoni sono semiochimi­ci, ovvero, sostanze volatili utilizzate per comunicare che vengono rilasciate nell’ambiente esterno. Sono, quindi, segnali chimici tra membri della stessa specie, vengono secreti dal corpo e provocano una risposta fisiologic­a e comportame­ntale, principalm­ente sociale.

DALLA SEGNALAZIO­NE DI ALLARME A QUELLA SESSUALE

Esistono feromoni correlati alla segnalazio­ne di allarme, oppure alla segnalazio­ne sessuale, di legame e altro ancora. Nei gatti i feromoni sono usati per comunicare sul territorio. Sono rilasciati come segnali tra individui che passano vicino o attraverso territori diversi. Sfregando o graffiando le superfici, i gatti lasciano questi messaggi chimici. Tramite i feromoni i vari soggetti si scambiano informazio­ni precise a distanza, elemento molto importante per il gatto che è, di fatto, un animale di origine solitaria e territoria­le e ha, quindi, necessità di poter comunicare con i suoi conspecifi­ci a distanza, senza dover aver un contatto diretto forzato.

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