E QUI CI METTO la mia firma!
I feromoni permettono una comunicazione chimica e danno informazioni precise. Esprimono senso di pericolo, eccitazione, possesso, territorialità, maternità e tante altre emozioni. Ecco come funzionano
Tutti gli esseri viventi, per sopravvivere, devono comunicare, incluso il gatto. I carnivori sono identificati come le specie di mammiferi che hanno particolari ghiandole secernenti i feromoni che rappresentano, comunque, una modalità di comunicazione utilizzata da moltissimi animali: insetti, pesci, rettili e mammiferi. Il termine “feromone” deriva dal verbo greco “φέρω” che significa “portare”, e “όρμάω” che vuol dire “stimolare, eccitare”. I feromoni sono semiochimici, ovvero, sostanze volatili utilizzate per comunicare che vengono rilasciate nell’ambiente esterno. Sono, quindi, segnali chimici tra membri della stessa specie, vengono secreti dal corpo e provocano una risposta fisiologica e comportamentale, principalmente sociale.
DALLA SEGNALAZIONE DI ALLARME A QUELLA SESSUALE
Esistono feromoni correlati alla segnalazione di allarme, oppure alla segnalazione sessuale, di legame e altro ancora. Nei gatti i feromoni sono usati per comunicare sul territorio. Sono rilasciati come segnali tra individui che passano vicino o attraverso territori diversi. Sfregando o graffiando le superfici, i gatti lasciano questi messaggi chimici. Tramite i feromoni i vari soggetti si scambiano informazioni precise a distanza, elemento molto importante per il gatto che è, di fatto, un animale di origine solitaria e territoriale e ha, quindi, necessità di poter comunicare con i suoi conspecifici a distanza, senza dover aver un contatto diretto forzato.